giovedì 25 novembre 2010

Fermate il nuovo servizio di nettezza urbana, che penalizza la raccolta differenziata ed i cittadini

Il nuovo piano regionale dei rifiuti prevede penalizzazioni per quei Comuni che non raggiungeranno l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata. Il sistema di appalto con il quale la maggioranza del PdL ha aggiudicato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani all’attuale Ditta non consente risparmi ai cittadini dalla raccolta differenziata per sette anni, avendo determinato un costo fisso dello smaltimento per tutta la durata! Un appalto, con le modifiche al piano industriale introdotte da una deliberazione della Giunta, che va contro gli interessi dei cittadini. Una atto che stravolge le linee del piano industriale proposto dalla società specializzata incaricata dalla stessa Giunta e costato 20 mila euro. Con questa delibera viene ridotto il costo di smaltimento, non soggetto a ribasso, mentre viene aumentato il costo del servizio, sottoposto, invece, a ribasso! Con quale scopo? La risposta potrebbe essere quella di avere un costo medio dello smaltimento da poter spalmare su tutta la durata dell’appalto di sette anni, tra il minimo e il massimo della raccolta differenziata. E allora, domando: premesso che è una procedura inappropriata, che contrasta con il regolamento comunale sulla Tariffa di Igiene Ambientale, che c’entra l’aumento del costo del servizio di raccolta da quello preventivato originariamente nel piano industriale?! Man mano che aumenta la percentuale di raccolta differenziata il gestore riceve maggiori contributi dal Conai e, inoltre, spende meno soldi per lo smaltimento, per cui è evidente che il costo dello smaltimento si ridurrebbe nel tempo. Che bisogno c’era di innalzare il costo del servizio di raccolta? E’ come se si volesse preservare la remunerabilità del servizio, nel caso che la quota di raccolta differenziata non raggiungesse le percentuali programmate. Certamente non a vantaggio degli utenti, che non ne avrebbero alcun beneficio! In questo modo l’obiettivo della differenziata passa chiaramente in secondo ordine, sia per i cittadini, non ricevendo alcun incentivo economico sulla bolletta, sia per il gestore, in quanto l’eventuale maggior costo dello smaltimento è stato già considerato inizialmente dal preventivato maggior costo del servizio di raccolta! Ora, il problema diventa ancor più grave con il nuovo piano regionale dei rifiuti: chi pagherebbe le penalità introdotte? La Ditta o il Comune? E’ previsto nel capitolato, nel contratto? L’obiettivo della TIA (Tariffa Igiene Ambientale) è la riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata. Raggiungerlo significa non solo conseguire un importante risultato ambientale ed ecologico, ma anche realizzare dei notevoli risparmi, perché lo smaltimento indifferenziato costa molto più del riclicaggio e la riduzione dei rifiuti non costa nulla, ma permette un risparmio secco sullo smaltimento. Ad Alatri la differenziazione dei rifiuti la faranno i cittadini, ma i proventi andranno al gestore! Questa è la politica di Magliocca e del PdL! Il Sindaco e la maggioranza fermino questo obbrobrio: si fa ancora in tempo non stipulando il contratto!
Alatri, 21 novembre 2010                       Gianfranco De Santis

Magliocca e la maggioranza contro le osservazioni dei cittadini alle perimetrazioni dei nuclei abusivi.

L'amministrazione Magliocca, costretta dalla legge regionale sul piano casa che obbliga i Comuni ad approvare le perimetrazioni dei nuclei abusivi entro il prossimo 5 dicembre, al consiglio comunale di lunedì 29 novembre ha dovuto mettere, forzatamente, l'argomento all'ordine del giorno. La maggioranza, su parere del professionista incaricato di redigere le perimetrazioni, ha deciso di rigettare tutte le osservazioni presentate. Non entro nel merito delle singole osservazioni, ma per tutte quelle che si riferiscono alla zona del Porpuro lungo il fiume Cosa e quelle sulla ex SS 155 all’altezza di Via Vallemiccina verso la Magione, per esempio, è troppo generico e semplicistico dire che sono in contrasto con l’art. 4 comma C della L.R. 28/80 (compatibilità con il vincolo idrogeologico). Il non accoglimento di queste osservazioni è una contraddizione sia dal punto di vista politico che tecnico, in quanto vi sono casi prossimi agli stessi che sono dentro le perimetrazioni e altri insediamenti abitativi, come le villette a schiera di Viale Germania, per i quali il vincolo ambientale non sussiste pur ricorrendone le condizioni ... ambientali! Dal punto di vista tecnico, invece, il contrasto della posizione dell’amministrazione comunale è nell’art. 31 quinquies comma 2 della L.R. 24/98 che testualmente recita: “qualora la variante speciale non sia conforme al PTP o al PTPR, il Comune può, contestualmente all’adozione della variante stessa, proporre una modifica del PRP o del PTPR limitatamente al soddisfacimento degli standard di cui all’art. 3 del DM 1444/68…”. Inoltre al comma 3 dello stesso articolo, dice: “i pareri di cui all’art. 32 (parere ambientale) possono essere rilasciati soltanto a seguito della definizione delle procedure relative alla variante speciale previste dai precedenti commi.” Ciò sta a significare che questi fabbricati oggetto delle suddette osservazioni, rimanendo fuori dalla perimetrazione del nucleo edilizio abusivo non potranno ottenere la concessione in sanatoria in assenza del parere ambientale! Ecco perché queste osservazioni vanno accolte e questi immobili dovrebbero avere la massima considerazione da parte dell’amministrazione comunale. Caro Sindaco, non mi sembra che ci vuole una grande intraprendenza politico-amministrativa e tecnica per capire questo, basterebbe leggersi le norme legislative in vigore e applicarle correttamente a queste procedure per poter accogliere le suddette osservazioni!

Alatri, 24 novembre 2010 Gianfranco De Santis

martedì 19 ottobre 2010

Strada pericolosa in prossimità dello svincolo della superstrada.

Pericolo sulla S. Cecilia nel tratto tra l’imbocco per Panorama e l’accesso alla superstrada. Come si può vedere dalla foto non ci sono spazi oltre la carreggiata da utilizzare da parte dei pedoni, mettendone a rischio la incolumità. Il momento più drammatico è la fermata dello scuolabus per far salire e scendere i bambini della scuola dell’obbligo e della materna. Lo scuolabus è costretto a fermarsi all’imbocco di una abitazione, l’unico punto dove c’è un po’ di spazio ma buona parte della sagoma rimane esposta sulla corsia stradale. Le mamme che accompagnano e riprendono i bambini allo scuolabus tremano. Occorre realizzare subito una piazzola per la fermata dello scuolabus. C’è urgente bisogno di un attraversamento pedonale all’imbocco della superstrada per i pedoni che vengono da dopo il cavalcavia. Devono essere immediatamente installati dei limitatori di velocità e la messa in funzione del semaforo per l’attraversamento pedonale. Va inoltre rimosso il cassonetto dell’immondizia, spostandolo all’interno del terreno a fianco, che è abbandonato, in quanto copre la visuale a chi esce dalle abitazioni da chi proviene dalla superstrada. Queste le cose urgentissime che i residenti chiedono di fare subito, e che si possono fare. Chi lo deve fare la Provincia o il Comune di Alatri. Probabilmente spetta alla Provincia, ma il Comune farebbe bene a sollecitare l’intervento. Sull’intero tratto, a partire da Via Alberotozzi verso la Roana è indispensabile la realizzazione di marciapiedi su ambo i lati, essendo la zona interamente urbanizzata con attività commerciali e molte abitazioni. Ecco, queste erano le opere compensative che il Comune, per esempio, doveva chiedere all’Astral prima ancora di realizzare lo svincolo. Non è stato fatto e va fatto adesso, in concomitanza della realizzazione della rotatoria che, come ha detto il consigliere Paolo Santoro dovrebbe essere al centro della strada e non da una sola parte, evitando strozzature che potrebbero creare intralci e intasamenti in prossimità dell’accesso alla superstrada.                                                                                                                                         Alatri, 18 ottobre 2010                              Gianfranco De Santis

domenica 17 ottobre 2010

Ma quali eccellenze?

Chi parla di eccellenza nella sanità ciociara lo fa solo in modo accademico. Allo stato delle cose è un modo sofistico per non affrontare i problemi veri. Si può parlare di eccellenza quando nei nostri ospedali mancano le prestazioni fondamentali. Qui non si tratta di fare una critica, ma chi vuole parlare di sanità deve andare prima dentro gli ospedali della provincia a vedere quali sono le prestazioni ospedaliere che si offrono all’utenza. I convegni tra pochi intimi, con coloro che a vario titolo si occupano del settore, senza sentire i cittadini, sono solo dei virtuosismi tra addetti ai lavori! Lo sanno i parlamentari europei e nazionali, i consiglieri regionali e provinciali che per un parto a rischio le nostre donne devono rivolgersi ad ospedali fuori della provincia di Frosinone, perché l’ospedale del capoluogo non accetta più da moltissimo tempo non accetta più questo tipo di partorienti? Lo sapete dove vanno a finire queste neo mamme? Quando va bene a Roma, altrimenti a Viterbo, come è successo ultimamente a una donna di Alatri, o all’Aquila. E poi parliamo di eccellenza, di DEA di primo e secondo livello! Appellativi di cui il cittadino non riesce nemmeno a comprendere il significato. La classe politica di questa provincia, nessuno escluso, compreso il sottoscritto, ma ognuno nel ruolo che riveste, è di questo che deve vergognarsi. Vi sembra giusto che una donna di questa provincia per la quale si presenta un parto a rischio deve andare a Viterbo, perché a Frosinone viene rifiutata? Ha un senso, per esempio, dal punto di vista dell’offerta sanitaria, fare ad Alatri mille parti l’anno, il maggiore tra tutti gli altri ospedali, e non poterne fare uno a rischio?! E allora smettiamola di prendercela con Roma e con la Polverini. Prendiamocela innanzitutto con noi stessi. Affrontiamo e risolviamo prima di tutto questi problemi e poi parliamo di eccellenze. E’ ragionevole avere un ospedale dove sono stati soppressi i due posti letto di rianimazione. Per Magliocca può esserlo, per me no! Smettiamola di andare a mendicare qualcosa che è nei nostri diritti e pretendiamolo da chi ce lo deve corrispondere, dalla politica e dalla sanità: I servizi sanitari di questa provincia li dobbiamo decidere noi e non i direttori sanitari. Smettiamola con la politica dei campanili e guardiamo, invece, a una politica di comprensorio se vogliamo far crescere il nostro territorio, non solo per quanto riguarda la sanità.

Alatri, 17 ottobre 2010                     Gianfranco De Santis

venerdì 15 ottobre 2010

Civita: la proposta di Mimmo Lattanzi

Io continuo a proporre soluzioni semplici e fattibili per la nostra Città, per il commercio, per il turismo, per il nostro Centro Storico. Guardare con rimpianto che si sarebbe potuto fare qualcosa e non è stato fatto ormai è tardi e noi, di Alatri Oltre, vogliamo un radicale cambiamento con gente nuova e giovani che saranno coloro che dovranno far rinascere la nostra Città.
Vorrei parlare brevemente di due cose che mi stanno a cuore: Civita e uno spazio ricreativo per i tanti bambini del centro.
Per Civita propongo che venga attrezzata adeguatamente con arredi urbani idonei e con fiori e verde ma soprattutto custodita, almeno di giorno, da persone che assicurino sia la sicurezza della gente, la pulizia e il decoro, in quanto si continuano a vedere escrementi di animali lungo i viali, scritte sui muri e atti vandalici ai lampioni e panchine. Inoltre ci vorrebbe l’istituzione di una Guida che accolga i turisti per illustrar loro la storia delle Mura Megalitiche e della Cattedrale con un’apposita area di accoglienza.
Per quanto riguarda lo spazio ricreativo per i bambini del centro, avevamo proposto l’utilizzo del giardino, ex scuola media, di Largo Graziosi, ora parte Centro Anziani. Bastava poco per renderlo polifunzionale e messo in sicurezza. Finalmente così tutti i bambini del “Girone” avrebbero potuto giocare tranquillamente in quel Giardino storico che già negli anni 30 e 40 veniva utilizzato per concerti e balli. Con un piccolo sforzo si poteva mettere a disposizione, specialmente nel periodo invernale, una sala ( e ce ne sono) dove si sarebbe potuto giocare e organizzare le feste di compleanno dei bambini. Dico questo perché so che un gruppo di mamme ha affittato dei locali, nei pressi del “Girone”, per far giocare i loro figli in caso di pioggia continuando la loro opera di socializzazione molto sentita tra le mamme di Alatri.
Credo di aver proposto cose semplici, ma a volte le cose fattibili e insignificanti, per alcuni, possono rendere una città più viva, a misura d’uomo, senza guardare a Siena o ad altre realtà. Noi siamo fieri della nostra Città di Alatri e vogliamo solo farla tornare a splendere e rivivere.
Alatri, 10.10.2010                               Mimmo Lattanzi

Il consilgiere Santoro sulle rotatorie della SR 155 e alla Pietrabianca

Il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere a che punto è la realizzazione delle rotatorie in prossimità degli accessi alla superstrada nel territorio di Alatri. Così inizia l’interrogazione di Paolo Santoro all’amministrazione comunale. Il 23 aprile scorso il Sindaco e l’Assessore all’urbanistica annunciavano pomposamente sulla stampa l’intesa raggiunta con l’Astral attraverso la conferenza dei servizi e, quindi, la soluzione del problema che avrebbe messo fine alle code sulla S.R. 155 a causa dell’impianto semaforico. L’assessore disse testualmente: “Come sempre, alle chiacchiere e alle bugie, rispondiamo con i fatti”. Sono passati sei mesi e di fatti ancora non se ne vedono! E’ probabile che il Sindaco e l’assessore, passate le elezioni regionali, se ne siano dimenticati, e magari se ne ricorderanno alla vigilia delle prossime elezioni comunali! Un’altra domanda che spesso mi pongono i cittadini della zona è sui lavori all’interno degli ex capannoni Cotral, che durano da molti mesi, forse qualche anno. Alcuni dicono che vi sorgerà un centro commerciale, altri dicono una serie di attività commerciali. Che cosa devo rispondere a questi concittadini? Negli uffici comunali ci sarà sicuramente il progetto dei lavori e l’utilizzo che se ne vorrà fare, per cui è semplice rispondere da parte del Comune. Per quanto riguarda le rotatorie, invece, spero che entrambe saranno realizzate al centro della strada e non occupando i terreni di una sola parte!
Alatri, 15 ottobre 2010                              Paolo Santoro

lunedì 11 ottobre 2010

Le istituzioni a tutela del diritto alla salute

Nel mese di maggio scorso l’associazione AlatriOltre fece sentire la sua voce raccogliendo centinaia di firme a difesa dell’ospedale di Alatri. I tagli nella sanità del Lazio non devono colpire l’ospedale di Alatri. Mettici una firma. Questo il tema della sottoscrizione. Oltre 500 firme raccolte in pochi giorni e mandate subito alla Polverini, alle quali ne seguirono altre. Sono servite a qualcosa? Non lo sappiamo. Un fatto è certo: abbiamo fatto sentire la nostra voce; la voce degli Alatresi. L’avessero fatto anche le istituzioni locali, forse qualche ospedale si sarebbe salvato. Non c’è dubbio che ad aver chiuso Pontecorvo, in particolare, con oltre cento posti letto, ed Anagni, c’è voluto un bel coraggio. Il coraggio di chi deve assumere delle decisioni. Ora sembrano essersi svegliati tutti, il Sindaco del capoluogo ha convocato la conferenza dei Sindaci, si minacciano iniziative eclatanti. Cortei alla Pisana ed a Palazzo Chigi. Non credo che si riesca a recuperare molto di ciò che si è perso. Dobbiamo preoccuparci di non perdere altro, soprattutto in termini di qualità e di efficienza. Sento parlare di una macro area che comprenda solo la Provincia di Frosinone. E’ sbagliato, perché la nostra Provincia non ha nessuna eccellenza ospedaliera. I DEA di primo e secondo livello per Frosinone e Cassino sono ancora da venire. Non abbiamo un polo universitario di medicina. Sarebbe una follia politica chiuderci a riccio nell’ambito del nostro territorio. Non è in questo modo che tuteliamo il diritto alla salute dei Ciociari. Il diritto alla salute dei nostri concittadini va inquadrato in un sistema sanitario regionale, in un contesto ospedaliero interprovinciale del basso Lazio, tra le province di Frosinone, Latina e Roma sud. Questa è la strada, se non si vuole rimanere ancora indietro. E questa iniziativa spetta alla Provincia, in quanto istituzione del territorio, non solo alla conferenza dei Sindaci, dove possono emergere campanilismi. Io non voglio fare assolutamente polemica con Iannarilli, ma mi domando: dove diavolo è finita quella sua intraprendenza politica nell’anticipare tutto e tutti? Ciò di cui c’è bisogno non è un clima di scontro frontale con la Regione, con la Polverini, ma di recuperare un confronto istituzionale. E le istituzioni non sono qualcosa di personale, ma appartengono ai cittadini, e questo vale per tutti. Non possono e non devono essere motivo di scontro politico personale all’interno anche dello stesso partito, come sta avvenendo. I partiti, purtroppo, e ne sono piene le cronache dei giornali, sono ridotti a terreno di scontro tra fazioni. E allora ecco che sono gli uomini, quelli delle istituzioni, a dover fare la differenza. Primo fra tutti questa differenza deve farla il Presidente della Provincia, nell’interesse di quel territorio che dice di voler difendere con orgoglio. Io dico che questo territorio va difeso e tutelato nelle sue giuste aspettative con la mediazione, perché l’orgoglio può essere equivalente a superbia e da qui il muro contro muro che non porta da nessuna parte, o meglio porta lontani dai bisogni e dai diritti dei cittadini. Quindi subito un’assemblea provinciale di tutti i Sindaci, perché il diritto alla salute riguarda tutti e questa fase così delicata non può essere delegata ai Municipi.
Alatri, 9 ottobre 2010             Gianfranco De Santis

sabato 2 ottobre 2010

L'ospedale di Alatri si salva!

Il piano di rientro della sanità regionale con i tagli alla rete ospedaliera della Ciociaria, paga l'assenza delle istituzioni politiche locali nel contesto della politica regionale. In particolare l'ente Provincia ed i consiglieri regionali del PdL. Da mesi, da quando si è votato per le provinciali, che noi dell'UDC andiamo dicendo che la Provincia avrebbe dovuto proporre un Piano Sanitario Provinciale, attraverso il quale organizzare al meglio le strutture ospedaliere presenti nel territorio. L'ho ripetuto dieci giorni fa, chiedendo al Presidente della Provincia la convocazione di un'assemblea provinciale dei Sindaci. Niente. Non una iniziativa politica del PdL, non una iniziativa dei Sindaci di città importanti, almeno per il nord della Provincia. Ognuno ha pensato di risolvere in proprio il problema, fuori dal contesto di un territorio più vasto che andasse oltre i confini del proprio Comune e di quelli vicini. Il solito modo campanilistico di affrontare e pretendere le cose. Un modo anacronistico nell'era della globalizzazione, dove anche i servizi assumono una connotazione diversa. Un modo vecchio di intendere la politica e di interpretare la società. Certo, non fa piacere a nessuno vedere scomparire ospedali importanti da cento posti letto e oltre, ma la proposta della classe politica di questa provincia qual'è stata? Nessuna. Silenzio assoluto. Non fa piacere proprio a nessuno, vedersi tagliati 350 posti letto, non fa piacere neanche ai cittadini di quelle città dove l'ospedale è rimasto, perchè dovremmo almeno sentirci Ciociari. E' un caso che l'ospedale di Alatri sia rimasto? Ritengo di si, perchè, come per quelli che sono stati “cancellati”, non si è fatto nulla a livello istituzionale locale, con i fatti e non a chiacchiere, per farlo rimanere! E allora come Alatresi dovremmo dire grazie alla Polverini? Visto come sono andate le cose, la risposta potrebbe essere si. Ma come territorio sicuramente non ci basta, fino a quando l'ospedale di Alatri non avrà un preciso ruolo funzionale nell'ambito della sanità provinciale. Un ruolo che non potrà prescindere dall'ospedale civile di Frosinone. E' lì che deve guardare il S. Benedetto in un contesto organizzativo-funzionale dei reparti in piena autonomia, ma in stretta collaborazione e integrazione con il F.Spaziani, a cominciare dal recupero dei 2 posti letto di terapia intensiva (passati da 4 a 2) e dai 4 posti letto di pediatria (passati da 16 a 12) che sono stati tagliati. Proprio da pediatria bisognerebbe partire, potenziandola con un reparto neonatale che consenta di assistere i nascituri anche in situazioni di difficoltà o di emergenza. Una esigenza che il Sindaco dovrebbe avvertire più di ogni altro, anche in considerazione della sua professione di ginecologo prestata nella struttura ospedaliera. Infine, i partiti e soprattutto coloro che governano le maggiori istituzioni locali e la Provincia non rimangano ancora a guardare sulla strutturazione delle macro aree. Il polo sanitario della Provincia di Frosinone deve inquadrato in una unica area che è quella del Lazio Sud, con Latina e il polo universitario di Tor Vergata. Chi deve muoversi lo facesse subito, perchè poi è inutile piangere sul latte versato!
Alatri, 1 ottobre 2010                        Gianfranco De Santis

venerdì 1 ottobre 2010

L'Acea chiude l'ufficio al pubblico di Alatri

L’Ufficio dell’Acea in Via Circonvallazione ha chiuso senza che il Sindaco muovesse un dito. Silenzio assoluto anche da Iannarilli e dagli esponenti della maggioranza. Che fossero d’accordo con l’Acea? AlatriOltre sin dall’inizio ha condotto la battaglia della raccolta delle firme per il referendum sull’acqua pubblica. Il primo passo per far ritornare alla gestione diretta del Comune l’acquedotto comunale e la rete fognaria. Non solo l’Acea crea disservizio, pretende l’aumento della tariffa senza fare investimenti e non restituisce al Comune l’importo dei mutui, ma si permette anche di chiudere l’ufficio creando ulteriore disagio alla cittadinanza. Un modo per impedire ai cittadini di reclamare. Il tutto sotto gli occhi di un Sindaco e di una maggioranza assenti, che non fanno niente per evitare che ciò avvenga. In fin dei conti da coloro che hanno chiuso tutti gli uffici comunali il sabato, finanche il portone del Comune impedendo persino la visione dell’albo pretorio, che cos’altro ci si può aspettare se non il disinteresse verso le giuste esigenze dei cittadini? L’impegno di AlatriOltre, che si presenterà alle prossime elezioni, sarà quello di cercare tutte le strade possibili per uscire dalla gestione Acea. Intanto invitiamo il Sindaco ad intervenire presso l’Acea affinché ripristini immediatamente l’apertura dell’Ufficio di Alatri.

Alatri, 20 settembre 2010 Gianfranco De Santis

AlatriOltre x un Sindaco vero!

Un Sindaco a tempo pieno. Un Sindaco vero, che ha in testa la città, quello che dovrà essere nella sua complessità. Un Sindaco che dovrà presentarsi all'elettorato con un programma concreto, dettagliato, di come dovrà svilupparsi la città. Questo sarà il Sindaco che AlatriOltre presenterà al giudizio degli elettori. Non un Sindaco telecomandato come lo è stato Magliocca e come lo sarà la candidata donna di Tecchiena del PdL. Un Sindaco presente, al Comune e tra la gente, che non frequenti la piazza solo durante il Festival del Folclore..., per fare passerella! Proposte chiare su come e di cosa dovrà vivere in futuro la nostra città. Scelte chiare e impegni seri sul centro storico, il centro urbano e tutti gli altri centri esterni, con ruoli ben definiti da parte di tutti, ognuno organico e funzionale all’altro, per la crescita economica, sociale ed occupazionale di tutto il territorio. Il centro storico con il turismo, la cultura, il commercio e l’artigianato storico e artistico. Tecchiena e tutta la fascia a ridosso della Casilina e degli accessi alla superstrada con le attività produttive proprie dell'artigianato, dell'industria e dei servizi. Ognuno dei centri esterni con una propria identità, dove il centro di quartiere o di contrada sarà il punto di aggregazione sociale e culturale dei residenti. L’area di Chiappitto dovrà avere una vocazione residenziale ed a servizi, armonizzandosi con il resto del tessuto edilizio ed i servizi esistenti: l’ospedale, le strutture sportive, il polo scolastico, le attività commerciali e quelle miste commerciali-artigianali di servizio alla persona, trasformando le attività industriali in volumetrie residenziali. Questo il premio incentivante a quelle industrie che accetteranno la delocalizzazione in una nuova area industriale del piano Asi nel territorio di Alatri, opportunamente ampliata nella fascia sui due lati della Casilina in direzione Roana. La zona produttiva artigianale, invece, dovrà sorgere in prossimità dei due accessi alla superstrada, in particolare quello sulla S. Cecilia alla Pietrabianca. In poche parole un disegno preciso da attuare immediatamente per rispondere a una domanda altrettanto chiara: di che cosa dovrà vivere la città per i prossimi decenni. Una prospettiva di sviluppo della città su tutto il territorio per una crescita economica ed occupazionale che dia certezze alle nuove generazioni. Questo il disegno amministrativo di AlatriOltre.

Alatri, 27 settembre ’10 Gianfranco De Santis

domenica 22 agosto 2010

Amministrazione comunale

Il Comune deve restituire il costo di costruzione pagato in più dai cittadini nel 2010.

Nel 2004 si era stabilito che l’aggiornamento del costo di costruzione per gli edifici residenziali di nuova costruzione avvenisse entro il quarto trimestre di ogni anno solare, quindi al massimo entro dicembre, con entrata in vigore dal 1° gennaio dell’anno successivo. A dicembre del 2009 l’assessorato all’urbanistica di cui si vanta tanto Silvio Tagliaferri se n’è dimenticato e l’adeguamento l’ha fatto solo dieci giorni fa, con ben otto mesi di ritardo. Intanto l’indice ISTAT si è abbassato e, quindi, di conseguenza anche il costo di costruzione si è ridotto da € 339,30 del 2009 a € 335,69 per il 2010, con un decremento di 3,61 euro per metro quadrato, che non sono poi tanto pochi! Un esempio: coloro ai quali è stato rilasciato il Permesso di Costruire o che hanno comunicato la Denuncia di Inzio Attività entro il 12 agosto di quest’anno, su 100 mq di casa hanno pagato 361 euro in più. Nella deliberazione G.M. 226 del 12.08.2010, proposta da Tagliaferri e approvata dalla Giunta, non si fa alcun riferimento alla restituzione di quanto pagato in più, né tantomeno che i cittadini interessati potessero richiederne la restituzione. Ecco, adesso questi concittadini lo sanno e, se interessati, possono farlo. Non che il Comune si arricchisse con queste somme pagate in più, ma comunque è un ingiusto arricchimento e soprattutto per un fatto di giustizia nei confronti dei cittadini, verso i quali l’amministrazione comunale deve avere uguali comportamenti. Un’amministrazione seria e retta, quando si accorge di aver avuto un solo euro in più di quanto dovuto dal cittadino, dovrebbe autonomamente e automaticamente procedere alla sua restituzione, senza alcuna formalità da parte dell’ignaro cittadino. Spero che il Sindaco vi provveda quanto prima!
Alatri, 22 agosto 2010                     Gianfranco De Santis

venerdì 20 agosto 2010

Amministrazione


Idee di AlatriOltre per la città: un parco giochi per il centro storico.


La nostra idea è quella di utilizzare il giardino della ex scuola media di Largo Graziosi come parco giochi per i bambini nel pomeriggio e in estate anche durante la mattina, in orari e periodi prestabiliti, accedendovi dall’esterno attraverso la torre a lato. Lo spazio potrà essere utilizzato contestualmente anche dalla scuola elementare e dal centro sociale anziani. Inoltre, il luogo verrà impiegato per attività sociali, culturali e ricreative, quali possono essere il cinema all’aperto, mostre, dibattiti, rappresentazioni teatrali, piccoli concerti, come avveniva nel passato quando, negli anni ’30 e ’40, vi si esibivano, alternativamente, la banda musicale dei popolari e quella del regime. Una terrazza storica con belvedere sul “Girone”, la passeggiata degli Alatresi, fruibile da tutta la città.
La proposta sta incontrando il favore dei cittadini e sarà un punto del nostro programma amministrativo alle elezioni comunali del prossimo anno.
Alatri, 18 agosto 2010 Gianfranco De Santis x AlatriOltre

venerdì 30 luglio 2010

AlatriOltre per la gente

AlatriOltre per la gente.
A Tecchiena il 7 agosto si esibirà un gruppo di Pizzica e Taranta, la famosa ballata salentina. Si tratta di una compagine di musicisti e ballerine provenienti da Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, nota nel mondo per aver partecipato a diverse manifestazioni negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Il gruppo è composto da studenti lavoratori disoccupati ed è una delle realtà più evidenti nel campo dello spettacolo popolare.
L’8 agosto ad esibirsi sarà, invece, Gianni Nara con la sua orchestra, con un revival anni 60/70. Gianni è molto seguito ed apprezzato, non solo ad Alatri, per la sua “personalissima” esecuzione-interpretazione di canzoni dei migliori anni della tradizione musicale italiana, quella degli anni sessanta. Ci saranno mercatini per ravvivare le due serate e sarà possibile mangiare seduti ad un comodo tavolo. I due appuntamenti musicali si svolgeranno nel piazzale della scuola elementare e sono completamente gratuiti. Saranno due serate molto divertenti e non ci resta che invitare i nostri concittadini a partecipare numerosi con le loro famiglie. Infine, un doveroso ringraziamento all’istituto comprensivo di Tecchiena, che ci ha ospitato, al Comune di Alatri per il palco e il patrocinio gratuito, alla Pro Loco per la collaborazione, alla Protezione civile E. C. ed a quanti hanno reso possibile l’organizzazione di questo evento qui a Tecchiena. L’appuntamento è alle ore 21.
Alatri, 29 luglio 2010                                                        AlatriOltre

martedì 27 luglio 2010

Legalità e illegalità

Se fossi del PdL starei con Fini. Sulla legalità ha ragioni da vendere ed i cittadini, il territorio, la cosiddetta società, dovrebbero appoggiare la sua battaglia e dell’opposizione. E’ grazie a Fini, ai Finiani, alle forze politiche dell’opposizione ed a quanti hanno fatto sentire la loro voce, se la legge sulle intercettazioni è meno imbavagliata. Una battaglia di democrazia, innanzitutto. Ad Alatri, gli ex AN, il Sen. Tofani e l’assessore Costantini con chi stanno? Io sto con Fini, e spero anche loro. Ma lo dicessero, come faccio io. Sul piano della legalità e della democrazia i cittadini devono sapere ognuno di noi con chi sta! Anche ad Alatri c’è una questione di legalità amministrativa, per cui è superfluo chiedere a Magliocca e agli altri con chi stanno. Le illegittimità riguardano l’affidamento dei servizi comunali. Sono anni che non viene rifatta la gara per il servizio del trasporto scolastico, per l’asilo nido, per le pulizie degli immobili comunali, per la refezione scolastica, per la gestione del palazzetto di Tecchiena. L’unica gara rifatta, dopo due anni di proroghe, è quella della nettezza urbana, peraltro tuttora in proroga non essendo stata ancora aggiudicata definitivamente. Il palazzetto di Tecchiena è chiuso, mentre gli altri servizi sono in proroga. La proroga è vietata dalla legge, se non in alcune particolari condizioni che non ricorrono nei suddetti casi. Questi servizi affidati in regime di proroga, senza che ne sussistano le condizioni, sono, quindi, tutti fuori legge. Non per colpa delle ditte, naturalmente, le quali vengono incaricate e vi provvedono per garantire il servizio e non andare contro la volontà dell’amministrazione. Vorrei chiedere ad alcuni ignari consiglieri della maggioranza: loro da che parte stanno? Da quella della legalità, nel senso del rispetto delle norme e della correttezza procedurale, o da quella della illegalità amministrativa? E’ indubitabile che stiano dalla parte buona, ma bisogna dimostrarlo politicamente prendendo le distanze dall’altra, altrimenti si passa per essere sussidiari a quella stessa!
Alatri, 27 luglio 2010                                      Gianfranco De Santis

lunedì 19 luglio 2010

Amministrazione

Il 23 luglio ad Alatri si esibisce Billy Cobham nell'ambito di Alatri in Blues. Non sono d'accordo per il pagamento di 10€. Una manifestazione che viene finanziata con i soldi pubblici, soldi dei cittadini, dovrebbe essere gratuita almeno per gli Alatresi. O, perlomeno, il pagamento del biglietto dovrebbe essere deciso ...dal Comune con una deliberazione della Giunta e non da altri. Che ne pensate?

venerdì 2 luglio 2010

La tassa sul raccordo anulare penalizza i pendolari della provincia.

Spero che Iannarilli, in qualità di Deputato e Presidente della Provincia, voti contro l’emendamento che introduce il pedaggio autostradale per chi entra ed esce dal grande raccordo anulare. Un provvedimento ingiusto che penalizza quelli provenienti dalle province che si recano a Roma, e quindi anche i nostri pendolari, lavoratori e studenti, ma anche tutti coloro costretti ad andare nella capitale per altre ragioni, come quelle legate a ricoveri ospedalieri o visite specialistiche e agli uffici pubblici. Come al solito a rimetterci sono quelli della provincia, quelli del paese, i meno tutelati dal governo centrale e quello periferico. Facciamo un esempio: se tutti i nostri concittadini che si recano a Roma dovessero partire da Anagni e farvi ritorno, uscendo ed entrando al casello di Roma sud, in un giorno si troverebbero a pagare mediamente 7,30 € contro l’attuale costo autostradale di circa 5,40 €, quindi quasi 2 € in più per il raccordo, mentre se dovessero entrare o uscire a Roma est il costo sarebbe ancora maggiore. E se proprio dovesse essere necessario, perché i romani non dovrebbero pagare il raccordo, che magari lo usano più dei pendolari Ciociari? Siamo alle solite: chi figli e chi figliastri! L’On. le Iannarilli all’epoca delle elezioni provinciali disse che la sua Presidenza, grazie alla sua veste di parlamentare del PdL, avrebbe garantito alla Ciociaria una maggiore attenzione da parte del governo nazionale. Finora non si è visto alcun beneficio, anzi solo penalizzazioni, come la tassa sul raccordo anulare. Alemanno difende Roma, la Ciociaria chi dovrebbe difenderla non lo fa! Che fine hanno fatto le barricate annunciate da Iannarilli quando non è stato nominato nessun assessore di questa Provincia nella Giunta regionale? Una polemica demagogica tutta interna al PdL, fine a se stessa, allo scopo di avere qualche poltrona per i suoi amici, mentre i problemi veri rimangono sulle spalle dei Ciociari.
Alatri, 2 luglio 2010                                  Gianfranco De Santis

martedì 29 giugno 2010

LE NOSTRE IDEE E PROPOSTE PER LA CITTA’ ALLE ELEZIONI DEL PROSSIMO ANNO

Albergo Diffuso: un’opportunità e una risorsa
per il centro storico, una nuova forma di ospitalità e un modello di sviluppo turistico del territorio.

Gli “alberghi diffusi” sono strutture ricettive che, in un centro storico con meno di tremila abitanti o in un’area urbana omogenea individuata dal Comune, forniscono agli utenti alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in unità alloggiative dislocate in più stabili collocati entro una distanza massima di trecento metri, con servizi unitari e centralizzati di reception, ristorazione ed eventuali altri servizi complementari, con almeno due spazi di uso comune. Il servizio di ristorazione è esercitatile anche attraverso convenzione con esercizi preesistenti. Tali strutture sono composte da non meno di sette appartamenti con un minimo di quindici posti letto. L’utilizzo di unità immobiliari a tale scopo non comporta specifica destinazione d’uso ai fini urbanistici. L’adeguamento delle strutture, con particolare riferimento alla sicurezza e all’eccessibilità, avviene nel rispetto della normativa vigente per le strutture residenziali per l’intero stabile.
L’Albergo Diffuso funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta, in una sorta di sinergia tra diverse attività, quella ricettiva, agricola e l’artigianato artistico, a servizio dell’ospitalità.
La Regione Lazio ha riconosciuto l’Albergo Diffuso con il Regolamento regionale 24 ottobre 2008, n.16, che disciplina le Strutture Ricettive Extralberghiere.

Obiettivi
- sviluppare un prodotto turistico di qualità, espressione del territorio, della storia, della cultura, della tipicità e delle tradizioni locali;
- sviluppare forme di integrazione tra le offerte e le risorse locali;
- facilitare il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio e storico a scopo turistico;
- promuovere la conoscenza del patrimonio storico-architettonico e culturale della città;
- promuovere la cultura dell’accoglienza, i prodotti locali, le manifestazioni storico-rievocative, gli eventi  culturali, le ricorrenze, le fiere e la cucina tradizionale del luogo;
- fermare lo spopolamento del centro storico, potenziandone l’attrattiva.

Come si realizza
L’Albergo Diffuso può nascere in due modi. Nel primo caso, un soggetto privato acquista o prende in affitto le unità immobiliari e si organizza per la gestione imprenditoriale per di quello che è a tutti gli effetti un albergo “che non si vede”, fungendo di fatto da animatore del borgo. Nel secondo caso, un gruppo di proprietari di case costituisce un consorzio e affida a un soggetto privato o ad una società/cooperativa la gestione dell’albergo. In ogni caso l’Albergo Diffuso non può essere una semplice sommatoria di strutture preesistenti, ma necessita di una uniformità, identificabile sia nei servizi che nelle ristrutturazioni.

Il ruolo del Comune
Nell’uno e nell’altro caso il ruolo dell’Ente locale è quello di incubatore, di contestalizzazione della proposta, di aiuto e di incentivo (per esempio, con un arredo urbano particolarmente curato e aderente al contesto storico dell’area ove sorge il complesso ricettivo). Questo in generale, nel particolare ci saranno incentivi diretti sia in fase di studio che di esercizio dell’attività, che AlatriOltre renderà noti con il programma elettorale alle prossime elezioni comunali.

martedì 22 giugno 2010

L'UDC nella Giunta della Polverini

L'UDC di Alatri saluta la nomina dell'amico Luciano Ciocchetti a Vice Presidente e assessore all'urbanistica e di Aldo Forte assessore ai servizi sociali della Regione Lazio e gli augurano buon lavoro. Saranno un punto di riferimento certo per la nostra città e la nostra provincia.

venerdì 18 giugno 2010

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 3 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro

Carta Valore Famiglia & Persona per agevolare i nuclei in situazioni di disagio socio-economico nell'acquisto di beni di prima necessità.

PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 40.000 €

Carta prepagata di 50 €/mese integrata da uno sconto del 30% da parte degli esercizi di generi alimentari e prodotti per la persona aderenti all’iniziativa, da assegnare a famiglie inserite in apposito elenco stabilito dai servizi sociali in base al regolamento comunale.

La somma prevista relativa a sei mesi, è ottenuta dalla riduzione del fondo di riserva da 100.000 € a 60.000 € (rispettando l’aliquota minima prevista per legge).

Alatri, 18 giugno 2010        Il consigliere comunale

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 2 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro
PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 80.000 €

Interventi a sostegno dell’assistenza domiciliare e di persone anziane che vivono sole, assistite da pensione minima.

La somma prevista è ottenuta dalla riduzione delle spese legali per arbitrati e contenziosi, e dal recupero e aggiornamento dei fitti di immobili comunali in locazione.

L’intervento va a sommarsi a quello già previsto per l’assistenza domiciliare.

Alatri, 18 giugno 2010                  Il consigliere comunale

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 1 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro

PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 100.000 €

Interventi a sostegno delle famiglie meno abbienti e delle persone che hanno perso il lavoro, sprovvisti di ammortizzatori sociali.

La somma prevista è ottenuta dalla riduzione dell’indennità di posizione annua del 25% delle posizioni organizzative massime del personale e del 20% di quelle intermedie, dalla riduzione del 20% dell’indennità di risultato delle posizioni organizzative del personale, dalla riduzione del 30% del compenso al direttore generale, dalla riduzione del 20% delle indennità dei componenti della Giunta e del Presidente del Consiglio, dalla razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico-amministrative attraverso l’accorpamento di uffici con l’obiettivo di ridurre il numero delle posizioni organizzative (rif. Art. 14, c. 7, lett. b, D.L. 31 maggio 2010, n. 78).
Alatri, 18 giugno 2010 Il consigliere comunale

martedì 15 giugno 2010

Più fatti concreti e meno demagogia!

“Per i cittadini di Alatri è ormai prossima la stangata per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.” Questo avevo scritto all’inizio di novembre 2009. E puntualmente, con il nuovo bilancio, è arrivata! Un aumento del 30% che lo scorso anno la maggioranza ha evitato utilizzando i soldi del bilancio comunale, sottraendoli in modo improprio ai servizi comunali, e quelli dell’anno precedente che non erano stati dati a Gaia in attesa che si concludesse il contenzioso e l’arbitrato in atto con la società. L’assessore Costantini e il Sindaco dicono una colossale bugia quando dichiarano che l’aumento è dovuto al nuovo servizio, a causa della raccolta differenziata. Falso! Il nuovo servizio, ancora da affidare, se tutto va bene inizierà il prossimo anno. E poi, la raccolta differenziata non deve far scendere il costo del servizio?! Per il 2010, siamo già a metà dell’anno, il costo del servizio è quello dovuto all’attuale gestore che, come è facilmente presumibile, sarà lo stesso per il resto dell’anno. Dite la verità alla gente e smettetela di prenderla in giro! Magliocca e Costantini, parlando del bilancio, volutamente non hanno fatto alcun riferimento alla tariffa della nettezza urbana, pensando di “nascondere” l’aumento ai cittadini. Un altro aspetto ingannevole è il riferimento che fanno alla tariffa che verrà applicata alle famiglie con più di due figli a carico, le quali a loro dire risparmieranno 50 euro. Falso anche questo! Per avere un risparmio di questa entità, considerata la struttura della tariffa, che è composta da una parte fissa dovuta alla superficie e un’altra variabile dovuta al numero dei componenti del nucleo familiare, quella famiglia dovrebbe pagare almeno 500 euro. Assurdo! Falso è anche quando dicono che non aumenteranno le tasse. Come avremo modo di vedere nei prossimi giorni nell’esame dettagliato del bilancio, altri servizi aumenteranno. E, infine, il quoziente familiare tanto sbandierato anche ultimamente con l’adesione al forum nazionale delle città con il quoziente familiare, che fine ha fatto? Lo sa la maggioranza in che cosa consiste il quoziente familiare? Temo proprio di no! Il quoziente familiare è l’indicatore socio economico di ogni famiglia che viene applicato ai servizi comunali e la cui tariffa è commisurata alla dichiarazione ISEE del nucleo familiare, integrata dal cosiddetto “quoziente Alatri”. Questo proprio per far si che i servizi vengano pagati in base alla situazione socio-economica del nucleo familiare. Per cui, per poter parlare di quoziente familiare occorre prima determinare la struttura del “quoziente Alatri”. Un’altra strumentalizzazione politica è quella della riduzione del 10% delle indennità di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio per un risparmio di circa 9 mila euro l’anno, quando, invece, il solo direttore generale, nominato dieci giorni prima che la legge lo vietasse, ne costa quasi centomila! Smettetela con al demagogia e abbiate più rispetto dei cittadini e di tutte quelle famiglie in difficoltà, a cominciare da quanti non hanno un lavoro o che hanno bisogno di assistenza socio-sanitaria continua. Se volete dare un segnale serio revocate il direttore generale!

Alatri, 12 giugno 2010          Gianfranco De Santis

Il 5 x mille per le famiglie bisognose

L’associazione AlatriOltre, per il tramite del consigliere comunale Paolo Santoro, chiede all’amministrazione comunale di assumere una deliberazione che consenta ai contribuenti di Alatri, già con la dichiarazione dei redditi di quest’anno, di devolvere il 5‰ ai servizi sociali del Comune di Alatri, attraverso la predisposizione di un apposito capitolo di entrata del bilancio. I fondi saranno utilizzati a sostegno delle famiglie meno abbienti e per le persone che hanno perso il lavoro.
Alatri, 14 giugno 2010            Il consigliere Paolo Santoro

mercoledì 9 giugno 2010

Com'era prevedibile, l'assemblea dei Sindaci "un buco nell'acqua".

Dopo tante chiacchiere, nulla di fatto. Questo il risultato dell’assemblea dei Sindaci di Lunedì scorso alla Provincia. In qualche momento è stato avvilente dover sentir dire da qualche Sindaco, importante, che non conosceva bene i termini della questione o che non sapeva quale decisione prendere! Nessuno ha ricordato all’Acea Ato 5 che deve restituire ai cittadini le somme pagate con le bollette gonfiate, quelle annullate dal COVIRI. Gli interventi sicuramente condivisibili sono stati quelli del Sindaco di S.G. Incarico, Salvati, e di Torrice, Savo, il quali senza mezzi termini hanno chiesto con chiarezza e determinazione di agire civilmente nei confronti dell’Acea Ato 5 per le numerose inadempienze contrattuali, sia dal lato gestionale-operativo che da quello degli investimenti, con meno di un terzo di quelli dovuti dal 2003 allo scorso anno. Nell’aumento di tariffa richiesto da Acea, da 0.94 euro per mc a 1,27, naturalmente non sono compresi gli investimenti dovuti contrattualmente per circa 80 milioni di euro in questi anni. Il che significa che se si vogliono miglioramenti del servizio attraverso quegli investimenti, la tariffa dovrà ulteriormente aumentare, fino ad arrivare presumibilmente intorno a 1,8 euro per mc. Questa è l’amara constatazione, difronte alla quale l’assemblea dei Sindaci aveva ed ha un solo dovere: quello di cacciare l’Acea Ato 5 e anche subito. Invece, niente. Il più degli interventi, compreso quello del Sindaco Magliocca, che fa parte dell’autorità d’ambito, la quale non è stata capace di presentare una proposta all’assemblea, sono stati a metà strada, preoccupati dal non poter approvare l’aumento della tariffa a 1,27 euro/mc e la posizione dell’Acea con la minaccia di portare i libri contabili in tribunale per il fallimento in caso di mancata approvazione della nuova tariffa, come se le difficoltà economiche paventate da Acea dipendessero dai cittadini della nostra Provincia! Assurdo, inaccettabile! Altri Sindaci di Comuni importanti erano assenti o, presenti, si sono guardati bene dal far sentire la loro voce. Qualcuno, invece, pur intervenendo o essendo presente, alla fine ha preferito darsela a gambe facendo mancare il numero legale. Non che la situazione cambiasse di molto con l’approvazione dell’ordine del giorno scritto a quattro mani, quelle del centro destra e del centro sinistra, ma almeno si sarebbe evitata l’ennesima figuraccia: quella di una classe dirigente incapace di affrontare i problemi e di assumersi le responsabilità difronte alla tutela dei diritti e degli interessi dei propri amministrati.
Questo il testo del documento bipartisan che si sarebbe messo in votazione:
“L’assemblea dei Sindaci preso atto delle affermazioni del Presidente della Provincia di Frosinone, On. Antonello Iannarilli, che ha garantito la fondatezza tecnico contrattuale della attuale tariffa provvisoria pari a € 0’94/mc, così come approvata nella seduta dell’8-4-2010, con parere favorevole della STO; Esprimendo la volontà di salvaguardare gli interfessi dell’utenza, dei lavoratori di Acea Ato 5 e dei Comuni relativamente agli oneri di concessione, dà mandato al Presidente della Consulta di riattivare con il gestore Acea Ato SpA il tavolo di conciliazione, perché in tale sede verifichi la disponibilità della Società alla ricapitalizzazione e definire la gestionerealativamentealle annualità 2003/2010, ridetrminando, entro 31.12.2010, il nuovo Piano d’Ambito.”
Bene, da ciò risulta chiara la volontà di continuare il servizio con Acea Ato 5! E’ in questo senso che pensano di fare gli interessi dei cittadini-utenti? Per quanto ci riguarda l’interesse dei cittadini è ben altro: quello di far tornare l’acqua pubblica attraverso la gestione diretta del servizio, con un costo equo, che sia il meno possibile! Questa è anche la posizione dell’associazione AlatriOltre per quanto riguarda la nostra città, a fianco dei cittadini e del movimento provinciale per l’acqua pubblica.

Alatri, 8 giugno 2010             Gianfranco De Santis

giovedì 3 giugno 2010

Mercato nella confusione

Ecco come si presenta il mercato in località Chiappitto! Questo sarebbe un mercato più sicuro di quello nel centro storico? Hanno mai provato il Sindaco, il Vice Sindaco (prossimo candidato a Sindaco al posto di Magliocca) e l’assessore al commercio ad andare in mezzo al mercato, tra i banchi delle merci? Soltanto all’ingresso c’è un poco più di spazio tra un banco e l’altro, all’interno lo spazio per il passaggio non supera mai 2 metri, in molti punti si riduce appena a un metro. Ecco dove continua a svolgersi il mercato settimanale in maniera illegale e nell’insicurezza, nel più completo abbandono e nella confusione più totale. E nemmeno mi risulta che le cose vadano bene commercialmente per gli stessi commercianti ambulanti. Il servizio igiene della USL, che è lì a due passi, è mai andato a vedere se vengono rispettate le norme di sicurezza e igienico-sanitarie? E non mi si venga a dire che fra poco inizieranno i lavori di messa a norma. Quella messa a norma che nulla ha a che fare con lo svolgimento del mercato, la sua ubicazione, la sistemazione dei banchi e le distanze di sicurezza tra l’uno e l’altro. Il tutto si svolge nella consueta illegittimità amministrativa, come Magliocca e la maggioranza sono abituati a fare per tanti altri servizi. Quando e da chi è mai stato deciso che il mercato  sia stato trasferito definitivamente in località Chiappitto?! Il comandante dei Vigili Urbani, uomo di legge, quali carte ha in mano per autorizzare e far svolgere legittimamente il mercato settimanale in quell’area? Il responsabile del servizio finanziario quali carte ha in mano per autorizzare la contrazione di un mutuo per lavori di messa a norma di quell’area destinata a mercato? Il responsabile dei lavori pubblici quali carte ha in mano per appaltare quei lavori in quell’area? E, infine, il responsabile del servizio urbanistica quali carte ha in mano per la destinazione di quell’area a mercato settimanale? E’ tutto legittimo, è tutto regolare, tutto legale? L’unica cosa legittima e legale sarebbe quella di riportare il mercato nella sua sede storica, quella del centro storico, dove avrebbe sicuramente maggiori requisiti di sicurezza di quello attuale!  E’ questa la cosa che andrebbe fatta e che Magliocca e la maggioranza si erano impegnati a fare come programma amministrativo e che era stata alla base della caduta della vecchia maggioranza di centro sinistra. Ma, evidentemente proprio perché sarebbe l’unica cosa legittima dal punto di vista amministrativo da fare,  non viene fatta!
Alatri, 31 maggio 2010                                   Gianfranco De Santis 


mercoledì 2 giugno 2010

Povera Alatri.....povera Repubblica!

Povera Alatri, povere istituzioni. La maggioranza latitante anche alla commemorazione della festa della Repubblica, il 2 giugno. C’erano il Sindaco, il Vice Sindaco, l’assessore alla pubblica istruzione e basta. Nessun altro degli assessori, nessun altro dei consiglieri della maggioranza, solo Di Fabio e Bellincampi dell’opposizione. Non c’era il Presidente del consiglio comunale, non c’era l’on.le Iannarilli, non c’era il Sen. Tofani. Non c’era nessuno in rappresentanza dell’amministrazione provinciale, non c’era l’assessore Melone e nemmeno i due consiglieri Graziani e Giansanti. Non c’erano i futuri candidati a Sindaco. Non c'era l'ex generale in pensione, per un anno  maestro di cerimonia del Sindaco! Sarebbe stato il caso che ci fosse una rappresentanza degli studenti, ma probabilmente l’assessore alla pubblica istruzione non c’ha pensato a coinvolgere le scuole, i capi d’istituto, impegnato com’è a difendere la sua presenza in Giunta da chi lo vorrebbe fuori. Un vero peccato che una ricorrenza così importante sia stata lasciata passare in sordina. Dispiace che fossero assenti quasi tutti i rappresentanti delle istituzioni, proprio coloro che dovrebbero rappresentarle e che prendono un sostanzioso emolumento dalle stesse proprio per le cariche rivestite! Pazienza, purtroppo questo è diventata Alatri! Chi era invece al suo posto, come sempre, l’arma dei carabinieri, i vigili urbani, la banda musicale città di Alatri, le associazioni combattentistiche cittadine con tanti rappresentanti e sempre ordinate. Per fortuna che loro ci sono sempre, grazie! La festa della Repubblica è quella che più di ogni altra ricorrenza deve rappresentare le istituzioni, la libertà, la democrazia. E mai come adesso, in tempi di leggi ad personam, di leggi che vorrebbero limitare la democrazia, il diritto all’informazione, le indagini della magistratura, rappresenta questi sentimenti. Una Repubblica democratica a sovranità popolare fondata sul lavoro, quel lavoro che angustia tante famiglie e tanti giovani, che non ci è stata regalata da nessuno ma che è stata conquistata con il sacrificio dei nostri nonni e de nostri padri. Quella, questa Repubblica meriterebbe un poco più di rispetto!

Alatri, 2 giugno 2010                            Gianfranco De Santis

mercoledì 26 maggio 2010

Magliocca preferisc il Direttore generale ai servizi per i cittadini

La legge finanziaria 2010, la n. 191 del 23 dicembre 2009, all’art. 2, comma 176, lettera d), in relazione al diminuito contributo ordinario per gli enti locali nel triennio 2010-2012, disponeva la soppressione della figura del direttore generale per quelle amministrazioni i cui consigli si sarebbero rinnovati nel suddetto triennio. La norma, poi, è stata successivamente corretta con il cosiddetto decreto mille proroghe del 25 gennaio 2010 n. 2, con il quale l’abolizione del direttore generale veniva ricondotta ai soli Comuni con popolazione inferiore a 100 mila abitanti. Il decreto legge veniva convertito in legge il 26 marzo 2010 con la n. 42, pubblicata sulla G.U. il giorno successivo. Proprio in quel periodo intercorrente tra l’emanazione del decreto e la sua conversione in legge, Magliocca alla metà di marzo ha proceduto alla nomina del Direttore generale, nonostante sapesse che alla fine del mese, per il Comune di Alatri, avendo meno di 100 mila abitanti, non sarebbe più stato possibile procedere a quella nomina. Magliocca, in maniera politicamente premeditata, ha tolto oltre 100 mila euro dalla bocca di migliaia di cittadini di Alatri per darli alla sola bocca di uno, che peraltro non è di Alatri. Di fronte alla riduzione del contributo economico dello Stato, il Sindaco toglie i soldi ai servizi per cittadini, alle famiglie in stato di bisogno, pur di non rinunciare al Direttore generale. Questa è la condotta politica e amministrativa di Magliocca e dell’intera maggioranza, visto che nessuno si è chiamato fuori da questa scelta! Un altro dato: nel 2008 la maggioranza guidata da Magliocca ha speso per il personale circa 1 milione di euro in più rispetto al 2006, grazie soprattutto agli alti incarichi dirigenziali elargiti a destra e a manca. E’ chiaro che poi non ci sono i soldi per pagare le ditte che fanno i lavori, per fare la manutenzione, per l’assistenza sociale. Infine, un ultimo dato: sempre nel 2008 sono stati spesi circa 300 mila euro tra posizioni organizzative e indennità di risultato di una quindicina di Responsabili di servizio, tanti quanti sono quelli all’amministrazione provinciale su oltre 600 dipendenti, oltre allo stipendio mensile di ognuno, naturalmente. Ecco dove vanno a finire i soldi del Comune, senza parlare delle spese legali e di tutti i contenzioni amministrativi aperti da Magliocca nei confronti di alcuni dipendenti. Qualcuno ha già avuto ragione e il Comune sarà chiamato a sborsare, al lordo di remunerazioni, danni e spese, intorno a 150 mila euro! Sarebbe giusto che i danni prodotti da Magliocca fosse lui a pagarli, ma come al solito saranno ancora i cittadini!!!



Alatri, 26 maggio 2010 Gianfranco De Santis

domenica 23 maggio 2010

No al Direttore Generale

L’associazione AlatriOltre dice no al direttore generale e chiede un segnale in linea con le difficoltà economiche dei cittadini riducendo il numero degli assessori. Si risparmierebbero almeno 100 mila euro l’anno da poter utilizzare nei servizi primari ed a sostegno delle famiglie con disagio economico e maggiormente colpite dall’attuale momento di crisi economico-occupazionale. Al prossimo consiglio comunale il consigliere comunale Paolo Santoro presenterà due ordine del giorno distinti: uno per revoca del direttore generale e un altro per la riduzione del numero degli assessori in linea con lo Statuto comunale e con le ultime disposizioni legislative che riducono a 16 più il Sindaco il numero dei consiglieri del nuovo consiglio comunale che verrà eletto il prossimo anno ed a 4 o 5 il numero degli assessori che dovrà corrispondere a ¼ dei consiglieri comunali. Comunque, dovrà essere un numero inferiore a quello attuale. Si tratta, quindi, di anticipare di un anno anche per il nostro Comune le disposizioni di una legge che è già in funzione per quei Comuni che sono andati alle lezioni quest’anno. Sarebbe, inoltre, un primo passo, un atto concreto di riduzione dei costi della politica, rinunciando da subito a ciò di cui si può fare a meno. Un buon esempio della politica verso la città, tagliando e riducendo alcune spese non strettamente necessarie. Ecco, più di gesti personali che rientrano nell’ambito proprio di ognuno e che potrebbero sembrare strumentali, demagogici, c’è bisogno di recuperare una corretta gestione amministrativa attraverso un uso equo delle risorse finanziarie, tagliando gli sprechi e tutte quelle spese di cui si può fare a meno a vantaggio della comunità in generale, dei più bisognosi in particolare, e dei servizi comunali.


Alatri, 23 maggio 2010                                    Gianfranco De Santis

venerdì 21 maggio 2010

Risate politiche

Il ministro Calderoni che propone un taglio del 5% degli stipendi dei parlamentari, Gasparri propone la devoluzione di tre stipendi, l’ex ministro Scajola che smentisce le dichiarazioni della moglie secondo la quale il marito non è andato dai magistrati per coprire personaggi più influenti del marito. Tutta roba da ridere! Come una barzelletta sono tutti coloro nel PdL, a cominciare da Berlusconi, che invitavano Scajola a rimanere al suo posto e che oggi definiscono ridicole e grottesche le sue affermazioni quando ha detto di essersi dimesso per accertare se qualcuno veramente lo aveva aiutato a pagare la casa con vista Colosseo! Sentire, oggi, alla televisione Capezzone e la Mussolini che prendono le distanze da Scajola, anche questo è ridicolo. E’ tardivo, come sono tardive e demagogiche le proposte di Calderoni e Gasparri. Una proposta seria sarebbe quella di rinunciare da parte dei parlamentari almeno al 30% dei loro stipendi e delle loro pensioni, se vogliono essere in linea con il resto del Paese, con chi è rimasto senza lavoro, con chi è in cassa integrazione, con quegli operai e imprenditori che si sono tolti la vita a causa della crisi, con quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Ad Alatri cominciamo con il togliere il direttore generale, che costa 90 mila euro l’anno, o dimezzandogli lo stipendio, se volgiamo essere vicino alle famiglie Alatresi. Oggi non c’è bisogno tanto di gesti simbolici, quanto di esempi concreti di condivisione della situazione di difficoltà del Paese. Solidarietà e partecipazione vera, altro che segnali formali, solo esteriori. Una decisione seria sarebbe quella di tagliare tutti i costi della politica, che sono quelli legati al suo contorno, a tutti quei benefici che costano molto, molto di più di una macchina blu utilizzata per il ruolo istituzionale ricoperto. Ma chiedergli questo è troppo! Com’è troppo evidentemente chiedere che non ci devono essere leggi ad personam, che proteggono i ministri dalla legge, quella legge che deve essere uguale per tutti, ministri e semplici cittadini. Cominciamo da qui se vogliamo dare un segnale serio ai cittadini, cominciamo dal nostro senso civico, dai nostri doveri nei confronti dei cittadini. Il primo dovere è una gestione della pubblica amministrazione nell’interesse dei cittadini e non della cricca, come si è rivelata con gli ultimi scandali e i casi di malcostume che vedono coinvolti settori della politica, del governo e dello Stato. Non si può essere controllore e controllato, come nel caso di Bertolaso. La pubblica amministrazione deve tornare quella di vent’anni fa, con ruoli distinti e non con carriere parallele con la politica come avviene adesso. Tangentopoli allora coinvolse i partiti, ma non gli apparati dello Stato come avviene adesso. Di questo si deve occupare la politica. La pubblica amministrazione, la magistratura, devono essere funzionali agli interessi dei cittadini, al rispetto della legge, e non della politica come si vorrebbe. L’esigenza di un governo di responsabilità nazionale sta proprio in questo, in un nuovo metodo di interpretarne il ruolo e non in un semplicistico coinvolgimento di altre forze parlamentari. Un governo con una guida nuova, che abbia nella testa una nuova concezione del ruolo della politica nel contesto dell’identità nazionale, che recuperi il sentimento della legalità contro quel senso di illegalità e impunità che si è diffuso attraverso una politica arrogante del consenso popolare interpretato come potere di onnipotenza verso tutto e tutti.




Alatri, 17 maggio 2010 Gianfranco De Santis

Alatri: pulizia del centro storico

Per togliere le erbacce infestanti dalla facciata degli Scolopi e dal tetto di S. M. Maggiore ci sono voluti la segnalazione fotografica del sottoscritto e il suggerimento di richiedere l’intervento ai Vigili del Fuoco, grazie ai quali la piazza adesso gode di una migliore vista. Visto il risultato, faccio alcune altre segnalazioni “fotografiche” che riguardano la facciata di palazzo Gottifredo, Via Vineri, il piazzale adiacente porta S. Benedetto e la fontana di piazza R. Margherita. Il suggerimento è sempre lo stesso: per il museo è chiaro che occorrerebbe l’intervento dei Vigili del Fuoco, ma va richiesto subito, prima dell’estate quando è presumibile che abbiano ben altri interventi a cui pensare, mentre per gli altri, come si può vedere dalle foto, bastano gli operai comunali. E’ possibile che questi interventi, che dovrebbero essere abituali, hanno bisogno di essere sollecitati? Eppure sono ben visibili. Sono interventi che si dovrebbero fare normalmente,come la pulizia della fontana di piazza R. Margherita e quella nella piazza principale che l’assessore ai lavori pubblici si era impegnato a fare e , invece, ben presto dimenticate. Possibile che questi amministratori di maggioranza non riescono a vedere oltre il proprio naso? Va bene per i cosiddetti consiglieri di campagna, ma il Sindaco, gli assessori ed i consiglieri del centro storico dove stanno, dove vivono? Se non riescono a vedere nemmeno quello che succede intorno alla piazza, figuriamoci se possono vedere oltre! E’ giusto che anche i cittadini, e quindi anche il sottoscritto, si interessino alla loro città, ma per primi dovrebbero farlo gli amministratori della maggioranza. Anche perché ogni qualvolta mettere certe foto non è che faccia piacere nei confronti della città stessa. Ma se è l’unico modo per far intervenire il Sindaco, vorrà dire che purtroppo dovrò continuare a farlo! Ora, però, se chi è stato votato per amministrare la città non è in grado e non ha voglia di occuparsi nemmeno delle cose minime, sarebbe molto più onesto politicamente, per il bene della città, passare la mano ad altri!

Alatri, 20 maggio 2010 - Gianfranco De Santis




AlatriOltre per l'acqua pubblica


L’associazione AlatriOltre è a sostegno del referendum per l’acqua pubblica indetto dal forum delle associazioni e dei movimenti civici e popolari e invita i cittadini a firmare per il referendum presso l’ufficio anagrafe di Alatri e di Tecchiena.

martedì 18 maggio 2010

Statuto dell'associazione politico-culturale AlatriOltre

“AlatriOltre”: guardare oltre per andare oltre. Un nuovo impegno civico per la città, con lo sguardo rivolto verso nuove prospettive, che guardi oltre il campanile, oltre lo steccato della politica locale, per dare risposte alla città e un futuro alle nuove generazioni.


CAPO I - Denominazione – Sede – Durata – Finalità – Attività – Principi


Art. 1 – Denominazione – Sede – Durata

E' costituita l’associazione politico-culturale “AlatriOltre”, con finalità di iniziativa politica, sociale, formativa, di promozione culturale e attività di solidarietà. L'associazione adotta come proprio simbolo il logo così descritto: ”Cerchio con contorno linea verde e come sfondo un orizzonte con sfumatura verso il centro di colore rosso scuro e azzurro scuro. Al centro le scritte “ALATRI” in rosso e “OLTRE” in blu (RGB, rosso 51, verde 102, blu 255). Verso il basso due bande orizzontali ondulate, una di colore verde e l’altra rosa, i colori della città.”

L’Associazione, in attesa della disponibilità di un locale, ha sede presso il domicilio del Presidente. L’Associazione non ha fini di lucro ed ha come riferimento territoriale per la sua attività quello del Comune di Alatri e della Provincia di Frosinone.

L’Associazione ha durata illimitata.


Art. 2 – Finalità e Attività

L’Associazione politico culturale “AlatriOltre” nasce dall’esigenza di avvicinare le nuove generazioni al concetto originario della politica, intesa come vocazione e non come mestiere. Lo scopo dell’Associazione è quello di favorire la partecipazione della cittadinanza alla vita politica attiva, favorendo l’aggregazione e il confronto tra i movimenti presenti nel territorio comunale finalizzato a una migliore organizzazione e coesione sociale, contro ogni forma di esclusione e di illegalità, e per l’ampliamento degli spazi democratici di confronto e proposta. L’Associazione si rivolge a tutti quei cittadini che si richiamano ai principi della democrazia, della libertà, della solidarietà e integrazione sociale. L’associazione si rivolge, altresì, a tutti coloro che operano nel sociale, che sono impegnati nel volontariato e nella difesa dei diritti umani, per il rispetto di ogni etnia, religione e ceto sociale, in difesa delle libertà individuali e collettive, nella ricerca di un modello di sviluppo socialmente ed economicamente equo, nel rispetto dell’ambiente e di ogni forma di vita in generale. L’Associazione politico culturale “AlatriOltre” si propone di fornire il suo contributo alla vita politica cittadina e alle fondamentali scelte amministrative, confrontandosi con movimenti, partiti, singoli esponenti operanti nelle istituzioni, anteponendo i problemi e le scelte concrete alle appartenenze, il bene pubblico agli interessi particolari.

L ’associazione si propone, inoltre, di favorire la divulgazione di idee e proposte attraverso internet, incontri con la cittadinanza, convegni, seminari, tavole rotonde, pubblicazioni, ricerche ed ogni altra iniziativa che possa stimolare la partecipazione ed il dibattito politico – amministrativo in modo da poter ridurre il distacco dei cittadini dalla politica.

L’Associazione si riserva la possibilità di partecipare a competizioni elettorali amministrative direttamente con una propria lista o unitamente ad altre realtà, sempre muovendo dal fondamentale presupposto che i Soci non sono vincolati da tale decisione e che la mancata adesione alla lista elettorale non pregiudica in nessun modo la partecipazione alle altre iniziative dell’Associazione. Nel caso in cui l'Associazione esprima soggetti titolari di cariche amministrative - istituzionali, in quanto eletti nelle consultazioni elettorali locali, provinciali, regionali e nazionali, si impegna a sostenere i predetti in coerenza con gli scopi associativi.

La presentazione del logo dell’associazione a competizioni elettorali dovrà essere deliberata dal consiglio direttivo ed i presentatori dovranno essere delegati dal Presidente dell’associazione.

Qualora vi siano altri loghi riconducibili a quello all’associazione che intendono partecipare alla stessa competizione elettorale, gli stessi dovranno essere autorizzati dal consiglio direttivo dell’associazione ed i presentatori dovranno essere delegati dal Presidente dell’associazione.

Art. 3 – Principi

L’Associazione “AlatriOltre” è una associazione di persone libere che hanno scelto di:

  • riaffermare il valore della politica come forma di servizio che sappia essere strumento di crescita sociale oltre che di composizione e mediazione di esigenze ed attese dei cittadini;
  • praticare e promuovere l’impegno politico e civile nella comunità e nel territorio:
    • stimolando il dibattito su problematiche di interesse locale, provinciale, regionale e nazionale;
    • favorendo l’interesse verso la politica come impegno civico, soprattutto dei giovani, e la partecipazione popolare per l’amministrazione della città;
    • promuovendo nella cittadinanza una visione politica ed amministrativa che sia rivolta alla tutela della centralità e dignità della persona, dei valori di libertà, giustizia e solidarietà e del valore sociale della famiglia;
    • perseguendo un modello di pubblica amministrazione che, riscoprendo il suo naturale ruolo di servizio, stimoli e assicuri l’iniziativa e la partecipazione dei cittadini in forma individuale e associata.

Capo II – Soci


Art. 4 – Categorie dei Soci e quota associativa


Tutti coloro che condividono gli scopi dell’Associazione possono divenirne Soci tesserandosi e versando la relativa quota annuale. Il Comitato Direttivo può rifiutare il tesseramento ad aspiranti nuovi Soci o a Soci in precedenza tesserati unicamente nel caso questi manifestino opinioni o compiano attività in palese contrasto con le finalità dell’Associazione di cui all’art. 2. La persona a cui è stato negato il tesseramento dal Comitato Direttivo può presentare istanza all’Assemblea Generale che si esprime in merito con decisione vincolante e definitiva. Non costituisce comunque causa ostativa al tesseramento l’iscrizione o la partecipazione alle attività di altre associazioni o partiti politici che si richiamano a principi democratici e che non sono in contrasto con le finalità dell’Associazione.

I Soci devono essere maggiorenni e si suddividono in:

  • Soci Fondatori – coloro che hanno sottoscritto l’atto costitutivo e versato una quota di 20 Euro;
  • Soci Sostenitori – per i quali è prevista una quota annuale di € 100,00;
  • Soci Ordinari – per i quali è prevista una quota annuale di € 30,00;
  • Soci Giovani – (studenti o comunque di età inferiore a 25 anni) e disoccupati per i quali è prevista una quota annuale di € 10,00;
  • Soci Onorari – ammessi dal Consiglio Direttivo e per i quali non è prevista una quota associativa.

L’Assemblea Generale annualmente ed a maggioranza semplice stabilisce le quote associative per l’anno successivo.

I Soci contribuiscono su base paritaria agli indirizzi dell’Associazione.

Tutti i Soci partecipano alle assemblee, hanno uguale diritto di voto e possono essere eletti alle cariche sociali a prescindere dalla quota associativa e dall’anzianità di iscrizione. Non hanno tali diritti esclusivamente coloro che si sono tesserati nei sessanta giorni antecedenti alle assemblee. La quota di Socio si perde soltanto per il mancato rinnovo della quota associativa o per il recesso che deve essere comunicato per iscritto al Comitato Direttivo.

Le quote associative sono intrasferibili.

L’associato può essere estromesso dall’Associazione per gravi motivi, ai sensi dell’art. 24 del Codice Civile, su proposta motivata del Collegio dei Probiviri all’Assemblea, che ne delibera l’esclusione.

Capo Terzo – Cariche Sociali

Art. 5 – Organi dell’Associazione

- Assemblea Generale;

- Consiglio Direttivo;

- Presidente del Consiglio Direttivo;

- Vice Presidente del Consiglio Direttivo;

- Tesoriere;

- Segretario;

- Probiviri.


Art. 6 – Assemblea Generale

Organo fondamentale e sovrano dell’Associazione è l’Assemblea Generale dei Soci. L’Assemblea Generale è costituita da tutti i Soci tesserati nell’anno solare ed ha il compito di definire l’indirizzo dell’Associazione, eleggere il Comitato Direttivo, il Presidente e il Tesoriere, approvare o censurare l’operato del Comitato Direttivo, del Presidente e del Tesoriere in carica, approvare il bilancio, modificare lo Statuto con le modalità in esso previste, deliberare lo scioglimento dell’Associazione. Tutti i Soci hanno diritto di partecipare all’Assemblea e hanno pari diritto di voto. L’Assemblea Generale si riunisce almeno una volta all’anno. Il Comitato Direttivo ha il compito di fissare la data della riunione annuale avvisando i Soci con almeno otto giorni di anticipo. Ulteriori Assemblee Generali potranno essere disposte nel corso dell’anno dal Comitato Direttivo o essere richieste dai Soci. Qualora un quinto dei Soci richieda la convocazione dell’Assemblea il Comitato Direttivo la dovrà fissare entro i successivi quindici giorni. Viene tenuto un registro delle Assemblee nel quale vengono annotati gli argomenti, discussioni e le decisioni prese. L’elezione del Comitato Direttivo, del Presidente e del Tesoriere si svolgono a scrutinio segreto, ogni Socio avrà a disposizione un numero di preferenze non superiore a quello dei Soci che devono essere eletti. Ogni associato può rappresentare soltanto un altro associato o farsi rappresentare da altro associato conferendogli delega scritta, purchè questo non sia membro del Direttivo o Proboviro.


Art. 7 – Consiglio Direttivo


Il Consiglio Direttivo è composto da sette componenti eletti dall’Assemblea Generale, dura in carica tre esercizi ed i suoi membri sono rieleggibili. Nella fase costitutiva dell’Associazione le funzioni del Consiglio Direttivo per i primi tre anni solari vengono svolte dai soci fondatori, che lo compongono. Il Consiglio Direttivo nomina al suo interno un Presidente, un Vice Presidente che ha anche funzioni di supplenza del Presidente in caso di sua assenza o di temporaneo impedimento, un Tesoriere e un Segretario, con l’incarico di redigere il verbale delle riunioni e che in caso di sua assenza o per altro motivo può essere sostituito dal Presidente.


Art. 8 – Presidente e Tesoriere


Il Presidente ha il compito di rappresentare l’Associazione all’esterno, di convocare e presiedere le riunioni dell’Assemblea Generale e del Comitato Direttivo, di garantire il rispetto dello Statuto e dei principi democratici nel corso delle attività dell’Associazione, esprime le posizioni politico-culturali dell’Associazione, si rapporta con i media, ha il compito di operare una sintesi tra le opinioni dei Soci e di garantire che le posizioni espresse rispettino la volontà della maggioranza. Il presidente non ha poteri superiori rispetto agli altri componenti del Comitato Direttivo al di fuori di quanto espressamente previsto nel presente articolo. Il presidente può essere sfiduciato e sostituito nel corso dell’anno dalla maggioranza assoluta dei partecipanti alle Assemblee. Il Tesoriere ha il compito di amministrare le risorse economiche dell’Associazione, riscuotere i contributi associativi, fare fronte alle uscite, tenere un registro delle entrate e delle uscite e redigere il bilancio annuale, che viene discusso ed approvato nel corso dell’Assemblea Generale. Il Presidente e il Tesoriere presentano annualmente una relazione sul loro operato all’Assemblea Generale che si pronuncia in merito.

Art. 9 – Probiviri

L’Assemblea nomina tra gli associati tre Probiviri effettivi e due supplenti. Durano in carica tre anni e sono rieleggibili. I Probiviri procedono d’ufficio e su denuncia o segnalazione da parte di singoli associati sui casi di infrazione ai doveri di associato, di indegnità morale degli associati su richiesta del Consiglio Direttivo e sulle questioni di natura personale fra gli associati. E’ garantita la difesa dell’associato sulla base del principio della contestazione e del contraddittorio. Il Collegio dei Probiviri può proporre all’approvazione dell’Assemblea una delle seguenti sanzioni:

· la sospensione , per una durata non superiore a tre mesi;

· la dichiarazione di cessazione dell’appartenenza all’Associazione;

· l’esclusione, nei casi di indegnità o di danno grave al prestigio dell’Associazione.

Art. 10 - Esercizi sociali e bilancio

L’esercizio sociale chiude il 31 dicembre di ogni anno. Il Consiglio Direttivo deve predisporre il bilancio di esercizio da sottoporre all’Assemblea entro quattro mesi dalla chiusura. Qualora particolari esigenze lo richiedessero, l’assemblea per l’approvazione del bilancio può essere convocata entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio.

Il bilancio preventivo dovrà essere approvato contestualmente al bilancio consuntivo.

La bozza del bilancio preventivo, nei quindici giorno che precedono l’assemblea che lo approva, unitamente al bilancio consuntivo dopo la sua approvazione e al registro dei verbali dell’assemblea e del Consiglio Direttivo, devono essere tenuti presso la sede dell’Associazione a disposizione degli associati che li volessero consultare o ne chiedessero copia.

E’ fatto divieto all’Associazione di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitali durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate per scopi di solidarietà sociale.

Gli utili e gli avanzi di gestione dovranno essere impiegati obbligatoriamente per la realizzazione delle attività istituzionali o di quelle in esse strettamente connesse.



Capo Quarto – Patrimonio e Norme Finali


Art. 11 – Patrimonio


Il patrimonio dell’Associazione è finalizzato unicamente al perseguimento dello scopo sociale. Le risorse economiche saranno date da:

  • Quote associative e contributi dei Soci;
  • Erogazioni liberali o donazioni di privati;
  • Contributi, erogazioni, finanziamenti a fondo perduto concessi da enti pubblici e privati;
  • Entrate derivanti dall’organizzazione di iniziative, dalla vendita di pubblicazioni e di gadget promozionali dell’associazione, da attività di autofinanziamento;
  • Altre entrate compatibili con le finalità dell’atto costitutivo e dello Statuto.


Il patrimonio non potrà essere utilizzato in forme che prevedano la corresponsione di un interesse, né potrà essere ripartito tra i Soci in alcuna modalità e misura. Il patrimonio potrà essere viceversa utilizzato per il sostegno ad altre realtà associative che perseguano finalità analoghe o comunque solidaristiche non incompatibili con quelle dell’Associazione.


Art. 12 – Modifiche dello Statuto


Lo Statuto potrà essere modificato unicamente dall’Assemblea Generale con una maggioranza qualificata di due terzi dei partecipanti.


Art. 13 – Scioglimento dell’Associazione


Lo scioglimento dell’Associazione
“AlatriOltre” avviene con deliberazione dell’Assemblea Generale che veda la partecipazione al voto di almeno due terzi degli aventi diritto e che il voto favorevole sia stato espresso dalla maggioranza assoluta dei Soci. Nel caso di scioglimento il patrimonio residuo dovrà essere devoluto prioritariamente ad associazioni con analoghe finalità e comunque a fini di pubblica utilità o solidarietà sociale. Il patrimonio non potrà essere in alcun modo ripartito tra i Soci.


Art. 14 – Norma Finale


Per tutto quanto non espressamente stabilito nel presente Statuto si applicano le disposizioni contenute nel Codice Civile e nelle altre disposizioni di legge in materia.