mercoledì 26 maggio 2010

Magliocca preferisc il Direttore generale ai servizi per i cittadini

La legge finanziaria 2010, la n. 191 del 23 dicembre 2009, all’art. 2, comma 176, lettera d), in relazione al diminuito contributo ordinario per gli enti locali nel triennio 2010-2012, disponeva la soppressione della figura del direttore generale per quelle amministrazioni i cui consigli si sarebbero rinnovati nel suddetto triennio. La norma, poi, è stata successivamente corretta con il cosiddetto decreto mille proroghe del 25 gennaio 2010 n. 2, con il quale l’abolizione del direttore generale veniva ricondotta ai soli Comuni con popolazione inferiore a 100 mila abitanti. Il decreto legge veniva convertito in legge il 26 marzo 2010 con la n. 42, pubblicata sulla G.U. il giorno successivo. Proprio in quel periodo intercorrente tra l’emanazione del decreto e la sua conversione in legge, Magliocca alla metà di marzo ha proceduto alla nomina del Direttore generale, nonostante sapesse che alla fine del mese, per il Comune di Alatri, avendo meno di 100 mila abitanti, non sarebbe più stato possibile procedere a quella nomina. Magliocca, in maniera politicamente premeditata, ha tolto oltre 100 mila euro dalla bocca di migliaia di cittadini di Alatri per darli alla sola bocca di uno, che peraltro non è di Alatri. Di fronte alla riduzione del contributo economico dello Stato, il Sindaco toglie i soldi ai servizi per cittadini, alle famiglie in stato di bisogno, pur di non rinunciare al Direttore generale. Questa è la condotta politica e amministrativa di Magliocca e dell’intera maggioranza, visto che nessuno si è chiamato fuori da questa scelta! Un altro dato: nel 2008 la maggioranza guidata da Magliocca ha speso per il personale circa 1 milione di euro in più rispetto al 2006, grazie soprattutto agli alti incarichi dirigenziali elargiti a destra e a manca. E’ chiaro che poi non ci sono i soldi per pagare le ditte che fanno i lavori, per fare la manutenzione, per l’assistenza sociale. Infine, un ultimo dato: sempre nel 2008 sono stati spesi circa 300 mila euro tra posizioni organizzative e indennità di risultato di una quindicina di Responsabili di servizio, tanti quanti sono quelli all’amministrazione provinciale su oltre 600 dipendenti, oltre allo stipendio mensile di ognuno, naturalmente. Ecco dove vanno a finire i soldi del Comune, senza parlare delle spese legali e di tutti i contenzioni amministrativi aperti da Magliocca nei confronti di alcuni dipendenti. Qualcuno ha già avuto ragione e il Comune sarà chiamato a sborsare, al lordo di remunerazioni, danni e spese, intorno a 150 mila euro! Sarebbe giusto che i danni prodotti da Magliocca fosse lui a pagarli, ma come al solito saranno ancora i cittadini!!!



Alatri, 26 maggio 2010 Gianfranco De Santis

domenica 23 maggio 2010

No al Direttore Generale

L’associazione AlatriOltre dice no al direttore generale e chiede un segnale in linea con le difficoltà economiche dei cittadini riducendo il numero degli assessori. Si risparmierebbero almeno 100 mila euro l’anno da poter utilizzare nei servizi primari ed a sostegno delle famiglie con disagio economico e maggiormente colpite dall’attuale momento di crisi economico-occupazionale. Al prossimo consiglio comunale il consigliere comunale Paolo Santoro presenterà due ordine del giorno distinti: uno per revoca del direttore generale e un altro per la riduzione del numero degli assessori in linea con lo Statuto comunale e con le ultime disposizioni legislative che riducono a 16 più il Sindaco il numero dei consiglieri del nuovo consiglio comunale che verrà eletto il prossimo anno ed a 4 o 5 il numero degli assessori che dovrà corrispondere a ¼ dei consiglieri comunali. Comunque, dovrà essere un numero inferiore a quello attuale. Si tratta, quindi, di anticipare di un anno anche per il nostro Comune le disposizioni di una legge che è già in funzione per quei Comuni che sono andati alle lezioni quest’anno. Sarebbe, inoltre, un primo passo, un atto concreto di riduzione dei costi della politica, rinunciando da subito a ciò di cui si può fare a meno. Un buon esempio della politica verso la città, tagliando e riducendo alcune spese non strettamente necessarie. Ecco, più di gesti personali che rientrano nell’ambito proprio di ognuno e che potrebbero sembrare strumentali, demagogici, c’è bisogno di recuperare una corretta gestione amministrativa attraverso un uso equo delle risorse finanziarie, tagliando gli sprechi e tutte quelle spese di cui si può fare a meno a vantaggio della comunità in generale, dei più bisognosi in particolare, e dei servizi comunali.


Alatri, 23 maggio 2010                                    Gianfranco De Santis

venerdì 21 maggio 2010

Risate politiche

Il ministro Calderoni che propone un taglio del 5% degli stipendi dei parlamentari, Gasparri propone la devoluzione di tre stipendi, l’ex ministro Scajola che smentisce le dichiarazioni della moglie secondo la quale il marito non è andato dai magistrati per coprire personaggi più influenti del marito. Tutta roba da ridere! Come una barzelletta sono tutti coloro nel PdL, a cominciare da Berlusconi, che invitavano Scajola a rimanere al suo posto e che oggi definiscono ridicole e grottesche le sue affermazioni quando ha detto di essersi dimesso per accertare se qualcuno veramente lo aveva aiutato a pagare la casa con vista Colosseo! Sentire, oggi, alla televisione Capezzone e la Mussolini che prendono le distanze da Scajola, anche questo è ridicolo. E’ tardivo, come sono tardive e demagogiche le proposte di Calderoni e Gasparri. Una proposta seria sarebbe quella di rinunciare da parte dei parlamentari almeno al 30% dei loro stipendi e delle loro pensioni, se vogliono essere in linea con il resto del Paese, con chi è rimasto senza lavoro, con chi è in cassa integrazione, con quegli operai e imprenditori che si sono tolti la vita a causa della crisi, con quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Ad Alatri cominciamo con il togliere il direttore generale, che costa 90 mila euro l’anno, o dimezzandogli lo stipendio, se volgiamo essere vicino alle famiglie Alatresi. Oggi non c’è bisogno tanto di gesti simbolici, quanto di esempi concreti di condivisione della situazione di difficoltà del Paese. Solidarietà e partecipazione vera, altro che segnali formali, solo esteriori. Una decisione seria sarebbe quella di tagliare tutti i costi della politica, che sono quelli legati al suo contorno, a tutti quei benefici che costano molto, molto di più di una macchina blu utilizzata per il ruolo istituzionale ricoperto. Ma chiedergli questo è troppo! Com’è troppo evidentemente chiedere che non ci devono essere leggi ad personam, che proteggono i ministri dalla legge, quella legge che deve essere uguale per tutti, ministri e semplici cittadini. Cominciamo da qui se vogliamo dare un segnale serio ai cittadini, cominciamo dal nostro senso civico, dai nostri doveri nei confronti dei cittadini. Il primo dovere è una gestione della pubblica amministrazione nell’interesse dei cittadini e non della cricca, come si è rivelata con gli ultimi scandali e i casi di malcostume che vedono coinvolti settori della politica, del governo e dello Stato. Non si può essere controllore e controllato, come nel caso di Bertolaso. La pubblica amministrazione deve tornare quella di vent’anni fa, con ruoli distinti e non con carriere parallele con la politica come avviene adesso. Tangentopoli allora coinvolse i partiti, ma non gli apparati dello Stato come avviene adesso. Di questo si deve occupare la politica. La pubblica amministrazione, la magistratura, devono essere funzionali agli interessi dei cittadini, al rispetto della legge, e non della politica come si vorrebbe. L’esigenza di un governo di responsabilità nazionale sta proprio in questo, in un nuovo metodo di interpretarne il ruolo e non in un semplicistico coinvolgimento di altre forze parlamentari. Un governo con una guida nuova, che abbia nella testa una nuova concezione del ruolo della politica nel contesto dell’identità nazionale, che recuperi il sentimento della legalità contro quel senso di illegalità e impunità che si è diffuso attraverso una politica arrogante del consenso popolare interpretato come potere di onnipotenza verso tutto e tutti.




Alatri, 17 maggio 2010 Gianfranco De Santis

Alatri: pulizia del centro storico

Per togliere le erbacce infestanti dalla facciata degli Scolopi e dal tetto di S. M. Maggiore ci sono voluti la segnalazione fotografica del sottoscritto e il suggerimento di richiedere l’intervento ai Vigili del Fuoco, grazie ai quali la piazza adesso gode di una migliore vista. Visto il risultato, faccio alcune altre segnalazioni “fotografiche” che riguardano la facciata di palazzo Gottifredo, Via Vineri, il piazzale adiacente porta S. Benedetto e la fontana di piazza R. Margherita. Il suggerimento è sempre lo stesso: per il museo è chiaro che occorrerebbe l’intervento dei Vigili del Fuoco, ma va richiesto subito, prima dell’estate quando è presumibile che abbiano ben altri interventi a cui pensare, mentre per gli altri, come si può vedere dalle foto, bastano gli operai comunali. E’ possibile che questi interventi, che dovrebbero essere abituali, hanno bisogno di essere sollecitati? Eppure sono ben visibili. Sono interventi che si dovrebbero fare normalmente,come la pulizia della fontana di piazza R. Margherita e quella nella piazza principale che l’assessore ai lavori pubblici si era impegnato a fare e , invece, ben presto dimenticate. Possibile che questi amministratori di maggioranza non riescono a vedere oltre il proprio naso? Va bene per i cosiddetti consiglieri di campagna, ma il Sindaco, gli assessori ed i consiglieri del centro storico dove stanno, dove vivono? Se non riescono a vedere nemmeno quello che succede intorno alla piazza, figuriamoci se possono vedere oltre! E’ giusto che anche i cittadini, e quindi anche il sottoscritto, si interessino alla loro città, ma per primi dovrebbero farlo gli amministratori della maggioranza. Anche perché ogni qualvolta mettere certe foto non è che faccia piacere nei confronti della città stessa. Ma se è l’unico modo per far intervenire il Sindaco, vorrà dire che purtroppo dovrò continuare a farlo! Ora, però, se chi è stato votato per amministrare la città non è in grado e non ha voglia di occuparsi nemmeno delle cose minime, sarebbe molto più onesto politicamente, per il bene della città, passare la mano ad altri!

Alatri, 20 maggio 2010 - Gianfranco De Santis




AlatriOltre per l'acqua pubblica


L’associazione AlatriOltre è a sostegno del referendum per l’acqua pubblica indetto dal forum delle associazioni e dei movimenti civici e popolari e invita i cittadini a firmare per il referendum presso l’ufficio anagrafe di Alatri e di Tecchiena.

martedì 18 maggio 2010

Statuto dell'associazione politico-culturale AlatriOltre

“AlatriOltre”: guardare oltre per andare oltre. Un nuovo impegno civico per la città, con lo sguardo rivolto verso nuove prospettive, che guardi oltre il campanile, oltre lo steccato della politica locale, per dare risposte alla città e un futuro alle nuove generazioni.


CAPO I - Denominazione – Sede – Durata – Finalità – Attività – Principi


Art. 1 – Denominazione – Sede – Durata

E' costituita l’associazione politico-culturale “AlatriOltre”, con finalità di iniziativa politica, sociale, formativa, di promozione culturale e attività di solidarietà. L'associazione adotta come proprio simbolo il logo così descritto: ”Cerchio con contorno linea verde e come sfondo un orizzonte con sfumatura verso il centro di colore rosso scuro e azzurro scuro. Al centro le scritte “ALATRI” in rosso e “OLTRE” in blu (RGB, rosso 51, verde 102, blu 255). Verso il basso due bande orizzontali ondulate, una di colore verde e l’altra rosa, i colori della città.”

L’Associazione, in attesa della disponibilità di un locale, ha sede presso il domicilio del Presidente. L’Associazione non ha fini di lucro ed ha come riferimento territoriale per la sua attività quello del Comune di Alatri e della Provincia di Frosinone.

L’Associazione ha durata illimitata.


Art. 2 – Finalità e Attività

L’Associazione politico culturale “AlatriOltre” nasce dall’esigenza di avvicinare le nuove generazioni al concetto originario della politica, intesa come vocazione e non come mestiere. Lo scopo dell’Associazione è quello di favorire la partecipazione della cittadinanza alla vita politica attiva, favorendo l’aggregazione e il confronto tra i movimenti presenti nel territorio comunale finalizzato a una migliore organizzazione e coesione sociale, contro ogni forma di esclusione e di illegalità, e per l’ampliamento degli spazi democratici di confronto e proposta. L’Associazione si rivolge a tutti quei cittadini che si richiamano ai principi della democrazia, della libertà, della solidarietà e integrazione sociale. L’associazione si rivolge, altresì, a tutti coloro che operano nel sociale, che sono impegnati nel volontariato e nella difesa dei diritti umani, per il rispetto di ogni etnia, religione e ceto sociale, in difesa delle libertà individuali e collettive, nella ricerca di un modello di sviluppo socialmente ed economicamente equo, nel rispetto dell’ambiente e di ogni forma di vita in generale. L’Associazione politico culturale “AlatriOltre” si propone di fornire il suo contributo alla vita politica cittadina e alle fondamentali scelte amministrative, confrontandosi con movimenti, partiti, singoli esponenti operanti nelle istituzioni, anteponendo i problemi e le scelte concrete alle appartenenze, il bene pubblico agli interessi particolari.

L ’associazione si propone, inoltre, di favorire la divulgazione di idee e proposte attraverso internet, incontri con la cittadinanza, convegni, seminari, tavole rotonde, pubblicazioni, ricerche ed ogni altra iniziativa che possa stimolare la partecipazione ed il dibattito politico – amministrativo in modo da poter ridurre il distacco dei cittadini dalla politica.

L’Associazione si riserva la possibilità di partecipare a competizioni elettorali amministrative direttamente con una propria lista o unitamente ad altre realtà, sempre muovendo dal fondamentale presupposto che i Soci non sono vincolati da tale decisione e che la mancata adesione alla lista elettorale non pregiudica in nessun modo la partecipazione alle altre iniziative dell’Associazione. Nel caso in cui l'Associazione esprima soggetti titolari di cariche amministrative - istituzionali, in quanto eletti nelle consultazioni elettorali locali, provinciali, regionali e nazionali, si impegna a sostenere i predetti in coerenza con gli scopi associativi.

La presentazione del logo dell’associazione a competizioni elettorali dovrà essere deliberata dal consiglio direttivo ed i presentatori dovranno essere delegati dal Presidente dell’associazione.

Qualora vi siano altri loghi riconducibili a quello all’associazione che intendono partecipare alla stessa competizione elettorale, gli stessi dovranno essere autorizzati dal consiglio direttivo dell’associazione ed i presentatori dovranno essere delegati dal Presidente dell’associazione.

Art. 3 – Principi

L’Associazione “AlatriOltre” è una associazione di persone libere che hanno scelto di:

  • riaffermare il valore della politica come forma di servizio che sappia essere strumento di crescita sociale oltre che di composizione e mediazione di esigenze ed attese dei cittadini;
  • praticare e promuovere l’impegno politico e civile nella comunità e nel territorio:
    • stimolando il dibattito su problematiche di interesse locale, provinciale, regionale e nazionale;
    • favorendo l’interesse verso la politica come impegno civico, soprattutto dei giovani, e la partecipazione popolare per l’amministrazione della città;
    • promuovendo nella cittadinanza una visione politica ed amministrativa che sia rivolta alla tutela della centralità e dignità della persona, dei valori di libertà, giustizia e solidarietà e del valore sociale della famiglia;
    • perseguendo un modello di pubblica amministrazione che, riscoprendo il suo naturale ruolo di servizio, stimoli e assicuri l’iniziativa e la partecipazione dei cittadini in forma individuale e associata.

Capo II – Soci


Art. 4 – Categorie dei Soci e quota associativa


Tutti coloro che condividono gli scopi dell’Associazione possono divenirne Soci tesserandosi e versando la relativa quota annuale. Il Comitato Direttivo può rifiutare il tesseramento ad aspiranti nuovi Soci o a Soci in precedenza tesserati unicamente nel caso questi manifestino opinioni o compiano attività in palese contrasto con le finalità dell’Associazione di cui all’art. 2. La persona a cui è stato negato il tesseramento dal Comitato Direttivo può presentare istanza all’Assemblea Generale che si esprime in merito con decisione vincolante e definitiva. Non costituisce comunque causa ostativa al tesseramento l’iscrizione o la partecipazione alle attività di altre associazioni o partiti politici che si richiamano a principi democratici e che non sono in contrasto con le finalità dell’Associazione.

I Soci devono essere maggiorenni e si suddividono in:

  • Soci Fondatori – coloro che hanno sottoscritto l’atto costitutivo e versato una quota di 20 Euro;
  • Soci Sostenitori – per i quali è prevista una quota annuale di € 100,00;
  • Soci Ordinari – per i quali è prevista una quota annuale di € 30,00;
  • Soci Giovani – (studenti o comunque di età inferiore a 25 anni) e disoccupati per i quali è prevista una quota annuale di € 10,00;
  • Soci Onorari – ammessi dal Consiglio Direttivo e per i quali non è prevista una quota associativa.

L’Assemblea Generale annualmente ed a maggioranza semplice stabilisce le quote associative per l’anno successivo.

I Soci contribuiscono su base paritaria agli indirizzi dell’Associazione.

Tutti i Soci partecipano alle assemblee, hanno uguale diritto di voto e possono essere eletti alle cariche sociali a prescindere dalla quota associativa e dall’anzianità di iscrizione. Non hanno tali diritti esclusivamente coloro che si sono tesserati nei sessanta giorni antecedenti alle assemblee. La quota di Socio si perde soltanto per il mancato rinnovo della quota associativa o per il recesso che deve essere comunicato per iscritto al Comitato Direttivo.

Le quote associative sono intrasferibili.

L’associato può essere estromesso dall’Associazione per gravi motivi, ai sensi dell’art. 24 del Codice Civile, su proposta motivata del Collegio dei Probiviri all’Assemblea, che ne delibera l’esclusione.

Capo Terzo – Cariche Sociali

Art. 5 – Organi dell’Associazione

- Assemblea Generale;

- Consiglio Direttivo;

- Presidente del Consiglio Direttivo;

- Vice Presidente del Consiglio Direttivo;

- Tesoriere;

- Segretario;

- Probiviri.


Art. 6 – Assemblea Generale

Organo fondamentale e sovrano dell’Associazione è l’Assemblea Generale dei Soci. L’Assemblea Generale è costituita da tutti i Soci tesserati nell’anno solare ed ha il compito di definire l’indirizzo dell’Associazione, eleggere il Comitato Direttivo, il Presidente e il Tesoriere, approvare o censurare l’operato del Comitato Direttivo, del Presidente e del Tesoriere in carica, approvare il bilancio, modificare lo Statuto con le modalità in esso previste, deliberare lo scioglimento dell’Associazione. Tutti i Soci hanno diritto di partecipare all’Assemblea e hanno pari diritto di voto. L’Assemblea Generale si riunisce almeno una volta all’anno. Il Comitato Direttivo ha il compito di fissare la data della riunione annuale avvisando i Soci con almeno otto giorni di anticipo. Ulteriori Assemblee Generali potranno essere disposte nel corso dell’anno dal Comitato Direttivo o essere richieste dai Soci. Qualora un quinto dei Soci richieda la convocazione dell’Assemblea il Comitato Direttivo la dovrà fissare entro i successivi quindici giorni. Viene tenuto un registro delle Assemblee nel quale vengono annotati gli argomenti, discussioni e le decisioni prese. L’elezione del Comitato Direttivo, del Presidente e del Tesoriere si svolgono a scrutinio segreto, ogni Socio avrà a disposizione un numero di preferenze non superiore a quello dei Soci che devono essere eletti. Ogni associato può rappresentare soltanto un altro associato o farsi rappresentare da altro associato conferendogli delega scritta, purchè questo non sia membro del Direttivo o Proboviro.


Art. 7 – Consiglio Direttivo


Il Consiglio Direttivo è composto da sette componenti eletti dall’Assemblea Generale, dura in carica tre esercizi ed i suoi membri sono rieleggibili. Nella fase costitutiva dell’Associazione le funzioni del Consiglio Direttivo per i primi tre anni solari vengono svolte dai soci fondatori, che lo compongono. Il Consiglio Direttivo nomina al suo interno un Presidente, un Vice Presidente che ha anche funzioni di supplenza del Presidente in caso di sua assenza o di temporaneo impedimento, un Tesoriere e un Segretario, con l’incarico di redigere il verbale delle riunioni e che in caso di sua assenza o per altro motivo può essere sostituito dal Presidente.


Art. 8 – Presidente e Tesoriere


Il Presidente ha il compito di rappresentare l’Associazione all’esterno, di convocare e presiedere le riunioni dell’Assemblea Generale e del Comitato Direttivo, di garantire il rispetto dello Statuto e dei principi democratici nel corso delle attività dell’Associazione, esprime le posizioni politico-culturali dell’Associazione, si rapporta con i media, ha il compito di operare una sintesi tra le opinioni dei Soci e di garantire che le posizioni espresse rispettino la volontà della maggioranza. Il presidente non ha poteri superiori rispetto agli altri componenti del Comitato Direttivo al di fuori di quanto espressamente previsto nel presente articolo. Il presidente può essere sfiduciato e sostituito nel corso dell’anno dalla maggioranza assoluta dei partecipanti alle Assemblee. Il Tesoriere ha il compito di amministrare le risorse economiche dell’Associazione, riscuotere i contributi associativi, fare fronte alle uscite, tenere un registro delle entrate e delle uscite e redigere il bilancio annuale, che viene discusso ed approvato nel corso dell’Assemblea Generale. Il Presidente e il Tesoriere presentano annualmente una relazione sul loro operato all’Assemblea Generale che si pronuncia in merito.

Art. 9 – Probiviri

L’Assemblea nomina tra gli associati tre Probiviri effettivi e due supplenti. Durano in carica tre anni e sono rieleggibili. I Probiviri procedono d’ufficio e su denuncia o segnalazione da parte di singoli associati sui casi di infrazione ai doveri di associato, di indegnità morale degli associati su richiesta del Consiglio Direttivo e sulle questioni di natura personale fra gli associati. E’ garantita la difesa dell’associato sulla base del principio della contestazione e del contraddittorio. Il Collegio dei Probiviri può proporre all’approvazione dell’Assemblea una delle seguenti sanzioni:

· la sospensione , per una durata non superiore a tre mesi;

· la dichiarazione di cessazione dell’appartenenza all’Associazione;

· l’esclusione, nei casi di indegnità o di danno grave al prestigio dell’Associazione.

Art. 10 - Esercizi sociali e bilancio

L’esercizio sociale chiude il 31 dicembre di ogni anno. Il Consiglio Direttivo deve predisporre il bilancio di esercizio da sottoporre all’Assemblea entro quattro mesi dalla chiusura. Qualora particolari esigenze lo richiedessero, l’assemblea per l’approvazione del bilancio può essere convocata entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio.

Il bilancio preventivo dovrà essere approvato contestualmente al bilancio consuntivo.

La bozza del bilancio preventivo, nei quindici giorno che precedono l’assemblea che lo approva, unitamente al bilancio consuntivo dopo la sua approvazione e al registro dei verbali dell’assemblea e del Consiglio Direttivo, devono essere tenuti presso la sede dell’Associazione a disposizione degli associati che li volessero consultare o ne chiedessero copia.

E’ fatto divieto all’Associazione di distribuire, anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitali durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge o siano effettuate per scopi di solidarietà sociale.

Gli utili e gli avanzi di gestione dovranno essere impiegati obbligatoriamente per la realizzazione delle attività istituzionali o di quelle in esse strettamente connesse.



Capo Quarto – Patrimonio e Norme Finali


Art. 11 – Patrimonio


Il patrimonio dell’Associazione è finalizzato unicamente al perseguimento dello scopo sociale. Le risorse economiche saranno date da:

  • Quote associative e contributi dei Soci;
  • Erogazioni liberali o donazioni di privati;
  • Contributi, erogazioni, finanziamenti a fondo perduto concessi da enti pubblici e privati;
  • Entrate derivanti dall’organizzazione di iniziative, dalla vendita di pubblicazioni e di gadget promozionali dell’associazione, da attività di autofinanziamento;
  • Altre entrate compatibili con le finalità dell’atto costitutivo e dello Statuto.


Il patrimonio non potrà essere utilizzato in forme che prevedano la corresponsione di un interesse, né potrà essere ripartito tra i Soci in alcuna modalità e misura. Il patrimonio potrà essere viceversa utilizzato per il sostegno ad altre realtà associative che perseguano finalità analoghe o comunque solidaristiche non incompatibili con quelle dell’Associazione.


Art. 12 – Modifiche dello Statuto


Lo Statuto potrà essere modificato unicamente dall’Assemblea Generale con una maggioranza qualificata di due terzi dei partecipanti.


Art. 13 – Scioglimento dell’Associazione


Lo scioglimento dell’Associazione
“AlatriOltre” avviene con deliberazione dell’Assemblea Generale che veda la partecipazione al voto di almeno due terzi degli aventi diritto e che il voto favorevole sia stato espresso dalla maggioranza assoluta dei Soci. Nel caso di scioglimento il patrimonio residuo dovrà essere devoluto prioritariamente ad associazioni con analoghe finalità e comunque a fini di pubblica utilità o solidarietà sociale. Il patrimonio non potrà essere in alcun modo ripartito tra i Soci.


Art. 14 – Norma Finale


Per tutto quanto non espressamente stabilito nel presente Statuto si applicano le disposizioni contenute nel Codice Civile e nelle altre disposizioni di legge in materia.