venerdì 27 maggio 2011

Il mio voto è per MORINI

Noi della coalizione Cittadini eravamo d’accordo che in questo turno di ballottaggio tra Morini e Magliocca saremmo stati imparziali verso l’uno e l’altro. Mi dispiace che questo impegno sia stato disatteso proprio dal nostro candidato a Sindaco Cittadini con dichiarazioni tese chiaramente a favorire Magliocca, che non condivido e non approvo se non altro per coerenza. Dichiarazioni che non possono essere giustificate o motivate da un mancato apparentamento che nemmeno noi in caso di vittoria al primo turno avremmo fatto con nessuno. Io mi sono candidato contro la disamministrazione di Magliocca e pertanto il mio voto non può che essere per Morini. E non può essere l’indicazione a Vice Sindaco per Tecchiena del Dott. Raniero Marucci da parte di Magliocca a farmi cambiare atteggiamento nei confronti dell’amministrazione uscente. Scelta, peraltro, che amareggia quei giovani di Tecchiena che nelle liste di Magliocca ci hanno messo la faccia, come l’avv. Massimiliano Scarsella, che ha riportato oltre 300 preferenze, e Sara Giansanti con la sua esperienza di consigliere provinciale. Sono due esempi, ma altri se ne potrebbero fare. E’ su giovani come questi che Magliocca avrebbe dovuto investire, se si vuol parlare di rinnovo della classe politica, e non “utilizzarli” sono per portare voti, come è stato fatto nei loro confronti!

Alatri, 27 maggio 2011   Gianfranco De Santis

venerdì 21 gennaio 2011

La verità sul depuratore di Vallecarchera

Sul depuratore di Vallecarchera le solite chiacchiere da una maggioranza insipiente, la quale non sa far altro che ripetere: sono gli stessi problemi di vent’anni fa, come se fosse una giustificazione per dire che loro non c’entrano! Proprio una settimana fa, precedentemente alla denuncia dei residenti sulla fuoriuscita dei liquami nel fosso, con tanto di fotografie su facebook, domandavo: che fine ha fatto il progetto della fognatura che doveva baipassare il depuratore collegandosi direttamente a quello dell’ASI, come il resto della rete fognaria comunale. Fui io stesso a interessarmene ad inizio estate del 2007 presso l’assessorato regionale all’ambiente, dopo che nel giugno del 2005 il responsabile comunale dell’ufficio ambiente aveva predisposto una relazione con sommario computo metrico per il calcolo di una spesa di circa 2 milioni di euro per la realizzazione di circa 8.500 mt di rete fognaria fiancheggiante la SR 155 dal depuratore di Vallecarchera al confine di Frosinone, V. dei Campi. Nessuna risposta, solo chiacchiere da a tutto pensa meno che ad amministrare la città. L’eliminazione del depuratore del Cosciano veniva dall’esigenza di rimuovere le problematiche dovute al cattivo funzionamento dell’impianto, attualmente vetusto e forse anche sottodimensionato alle reali necessità di smaltimento delle acque reflue. Quella richiesta alla Regione di 2 milioni di euro è stata scritta nel Piano delle Opere Pubbliche del bilancio comunale fino al 2008, dopodichè nel 2009 e nel 2010 qulla previsione di spesa è stata cancellata dalla maggioranza! Perché?! Eppure l’importo, anche se dimezzato è stato finanziato! Al massimo andava ridotto a un milione di euro, ma non cancellato!!! Che cosa rispondono i grandi esperti che si sono susseguiti alla responsabilità del settore finanziario e gli ultimi assessori al bilancio?! Ebbene “l’adeguamento e messa a norma sistema fognario per consentire l’eliminazione dell’impianto di depurazione Vallecarchera” è stato finanziato per l’importo di 1 milione di euro con Delibera Giunta Regionale n° 668 del 3/8/2007, assegnato all’ATO5 di Frosinone con protocollo d’intesa del 31/1/2008 sottoscritto tra Acea e Regione. Il codice dell’intervento è A5/2 Vallecarchera e si trova nel Rapporto del Bollettino n. 16 del 28/04/2009 Supplemento Ordinario n. 68. Non capisco perché il sottoscritto, che non è più amministratore, si ricorda le cose e conosce gli atti conseguenti, mentre il Sindaco, l’Assessore all’Ambiente e gli altri, con gli uffici a disposizione, no! Evidentemente è perché loro se ne fregano! Questi sono i fatti, vorrei dire agli amici del Cosciano. La realtà è che il finanziamento per eliminare il depuratore è a disposizione dell’Ato5, presieduto dal presidente della Provincia, l’On. Iannarilli, nella cui giunta siede l’assessore Melone, con i consiglieri provinciali S. Tagliaferri e T. Graziani, con Magliocca che fa parte della consulta, ma nessuno sa niente…o fa finta!

Alatri, 20 gennaio 2011            Gianfranco De Santis

giovedì 25 novembre 2010

Fermate il nuovo servizio di nettezza urbana, che penalizza la raccolta differenziata ed i cittadini

Il nuovo piano regionale dei rifiuti prevede penalizzazioni per quei Comuni che non raggiungeranno l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata. Il sistema di appalto con il quale la maggioranza del PdL ha aggiudicato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani all’attuale Ditta non consente risparmi ai cittadini dalla raccolta differenziata per sette anni, avendo determinato un costo fisso dello smaltimento per tutta la durata! Un appalto, con le modifiche al piano industriale introdotte da una deliberazione della Giunta, che va contro gli interessi dei cittadini. Una atto che stravolge le linee del piano industriale proposto dalla società specializzata incaricata dalla stessa Giunta e costato 20 mila euro. Con questa delibera viene ridotto il costo di smaltimento, non soggetto a ribasso, mentre viene aumentato il costo del servizio, sottoposto, invece, a ribasso! Con quale scopo? La risposta potrebbe essere quella di avere un costo medio dello smaltimento da poter spalmare su tutta la durata dell’appalto di sette anni, tra il minimo e il massimo della raccolta differenziata. E allora, domando: premesso che è una procedura inappropriata, che contrasta con il regolamento comunale sulla Tariffa di Igiene Ambientale, che c’entra l’aumento del costo del servizio di raccolta da quello preventivato originariamente nel piano industriale?! Man mano che aumenta la percentuale di raccolta differenziata il gestore riceve maggiori contributi dal Conai e, inoltre, spende meno soldi per lo smaltimento, per cui è evidente che il costo dello smaltimento si ridurrebbe nel tempo. Che bisogno c’era di innalzare il costo del servizio di raccolta? E’ come se si volesse preservare la remunerabilità del servizio, nel caso che la quota di raccolta differenziata non raggiungesse le percentuali programmate. Certamente non a vantaggio degli utenti, che non ne avrebbero alcun beneficio! In questo modo l’obiettivo della differenziata passa chiaramente in secondo ordine, sia per i cittadini, non ricevendo alcun incentivo economico sulla bolletta, sia per il gestore, in quanto l’eventuale maggior costo dello smaltimento è stato già considerato inizialmente dal preventivato maggior costo del servizio di raccolta! Ora, il problema diventa ancor più grave con il nuovo piano regionale dei rifiuti: chi pagherebbe le penalità introdotte? La Ditta o il Comune? E’ previsto nel capitolato, nel contratto? L’obiettivo della TIA (Tariffa Igiene Ambientale) è la riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata. Raggiungerlo significa non solo conseguire un importante risultato ambientale ed ecologico, ma anche realizzare dei notevoli risparmi, perché lo smaltimento indifferenziato costa molto più del riclicaggio e la riduzione dei rifiuti non costa nulla, ma permette un risparmio secco sullo smaltimento. Ad Alatri la differenziazione dei rifiuti la faranno i cittadini, ma i proventi andranno al gestore! Questa è la politica di Magliocca e del PdL! Il Sindaco e la maggioranza fermino questo obbrobrio: si fa ancora in tempo non stipulando il contratto!
Alatri, 21 novembre 2010                       Gianfranco De Santis

Magliocca e la maggioranza contro le osservazioni dei cittadini alle perimetrazioni dei nuclei abusivi.

L'amministrazione Magliocca, costretta dalla legge regionale sul piano casa che obbliga i Comuni ad approvare le perimetrazioni dei nuclei abusivi entro il prossimo 5 dicembre, al consiglio comunale di lunedì 29 novembre ha dovuto mettere, forzatamente, l'argomento all'ordine del giorno. La maggioranza, su parere del professionista incaricato di redigere le perimetrazioni, ha deciso di rigettare tutte le osservazioni presentate. Non entro nel merito delle singole osservazioni, ma per tutte quelle che si riferiscono alla zona del Porpuro lungo il fiume Cosa e quelle sulla ex SS 155 all’altezza di Via Vallemiccina verso la Magione, per esempio, è troppo generico e semplicistico dire che sono in contrasto con l’art. 4 comma C della L.R. 28/80 (compatibilità con il vincolo idrogeologico). Il non accoglimento di queste osservazioni è una contraddizione sia dal punto di vista politico che tecnico, in quanto vi sono casi prossimi agli stessi che sono dentro le perimetrazioni e altri insediamenti abitativi, come le villette a schiera di Viale Germania, per i quali il vincolo ambientale non sussiste pur ricorrendone le condizioni ... ambientali! Dal punto di vista tecnico, invece, il contrasto della posizione dell’amministrazione comunale è nell’art. 31 quinquies comma 2 della L.R. 24/98 che testualmente recita: “qualora la variante speciale non sia conforme al PTP o al PTPR, il Comune può, contestualmente all’adozione della variante stessa, proporre una modifica del PRP o del PTPR limitatamente al soddisfacimento degli standard di cui all’art. 3 del DM 1444/68…”. Inoltre al comma 3 dello stesso articolo, dice: “i pareri di cui all’art. 32 (parere ambientale) possono essere rilasciati soltanto a seguito della definizione delle procedure relative alla variante speciale previste dai precedenti commi.” Ciò sta a significare che questi fabbricati oggetto delle suddette osservazioni, rimanendo fuori dalla perimetrazione del nucleo edilizio abusivo non potranno ottenere la concessione in sanatoria in assenza del parere ambientale! Ecco perché queste osservazioni vanno accolte e questi immobili dovrebbero avere la massima considerazione da parte dell’amministrazione comunale. Caro Sindaco, non mi sembra che ci vuole una grande intraprendenza politico-amministrativa e tecnica per capire questo, basterebbe leggersi le norme legislative in vigore e applicarle correttamente a queste procedure per poter accogliere le suddette osservazioni!

Alatri, 24 novembre 2010 Gianfranco De Santis

martedì 19 ottobre 2010

Strada pericolosa in prossimità dello svincolo della superstrada.

Pericolo sulla S. Cecilia nel tratto tra l’imbocco per Panorama e l’accesso alla superstrada. Come si può vedere dalla foto non ci sono spazi oltre la carreggiata da utilizzare da parte dei pedoni, mettendone a rischio la incolumità. Il momento più drammatico è la fermata dello scuolabus per far salire e scendere i bambini della scuola dell’obbligo e della materna. Lo scuolabus è costretto a fermarsi all’imbocco di una abitazione, l’unico punto dove c’è un po’ di spazio ma buona parte della sagoma rimane esposta sulla corsia stradale. Le mamme che accompagnano e riprendono i bambini allo scuolabus tremano. Occorre realizzare subito una piazzola per la fermata dello scuolabus. C’è urgente bisogno di un attraversamento pedonale all’imbocco della superstrada per i pedoni che vengono da dopo il cavalcavia. Devono essere immediatamente installati dei limitatori di velocità e la messa in funzione del semaforo per l’attraversamento pedonale. Va inoltre rimosso il cassonetto dell’immondizia, spostandolo all’interno del terreno a fianco, che è abbandonato, in quanto copre la visuale a chi esce dalle abitazioni da chi proviene dalla superstrada. Queste le cose urgentissime che i residenti chiedono di fare subito, e che si possono fare. Chi lo deve fare la Provincia o il Comune di Alatri. Probabilmente spetta alla Provincia, ma il Comune farebbe bene a sollecitare l’intervento. Sull’intero tratto, a partire da Via Alberotozzi verso la Roana è indispensabile la realizzazione di marciapiedi su ambo i lati, essendo la zona interamente urbanizzata con attività commerciali e molte abitazioni. Ecco, queste erano le opere compensative che il Comune, per esempio, doveva chiedere all’Astral prima ancora di realizzare lo svincolo. Non è stato fatto e va fatto adesso, in concomitanza della realizzazione della rotatoria che, come ha detto il consigliere Paolo Santoro dovrebbe essere al centro della strada e non da una sola parte, evitando strozzature che potrebbero creare intralci e intasamenti in prossimità dell’accesso alla superstrada.                                                                                                                                         Alatri, 18 ottobre 2010                              Gianfranco De Santis

domenica 17 ottobre 2010

Ma quali eccellenze?

Chi parla di eccellenza nella sanità ciociara lo fa solo in modo accademico. Allo stato delle cose è un modo sofistico per non affrontare i problemi veri. Si può parlare di eccellenza quando nei nostri ospedali mancano le prestazioni fondamentali. Qui non si tratta di fare una critica, ma chi vuole parlare di sanità deve andare prima dentro gli ospedali della provincia a vedere quali sono le prestazioni ospedaliere che si offrono all’utenza. I convegni tra pochi intimi, con coloro che a vario titolo si occupano del settore, senza sentire i cittadini, sono solo dei virtuosismi tra addetti ai lavori! Lo sanno i parlamentari europei e nazionali, i consiglieri regionali e provinciali che per un parto a rischio le nostre donne devono rivolgersi ad ospedali fuori della provincia di Frosinone, perché l’ospedale del capoluogo non accetta più da moltissimo tempo non accetta più questo tipo di partorienti? Lo sapete dove vanno a finire queste neo mamme? Quando va bene a Roma, altrimenti a Viterbo, come è successo ultimamente a una donna di Alatri, o all’Aquila. E poi parliamo di eccellenza, di DEA di primo e secondo livello! Appellativi di cui il cittadino non riesce nemmeno a comprendere il significato. La classe politica di questa provincia, nessuno escluso, compreso il sottoscritto, ma ognuno nel ruolo che riveste, è di questo che deve vergognarsi. Vi sembra giusto che una donna di questa provincia per la quale si presenta un parto a rischio deve andare a Viterbo, perché a Frosinone viene rifiutata? Ha un senso, per esempio, dal punto di vista dell’offerta sanitaria, fare ad Alatri mille parti l’anno, il maggiore tra tutti gli altri ospedali, e non poterne fare uno a rischio?! E allora smettiamola di prendercela con Roma e con la Polverini. Prendiamocela innanzitutto con noi stessi. Affrontiamo e risolviamo prima di tutto questi problemi e poi parliamo di eccellenze. E’ ragionevole avere un ospedale dove sono stati soppressi i due posti letto di rianimazione. Per Magliocca può esserlo, per me no! Smettiamola di andare a mendicare qualcosa che è nei nostri diritti e pretendiamolo da chi ce lo deve corrispondere, dalla politica e dalla sanità: I servizi sanitari di questa provincia li dobbiamo decidere noi e non i direttori sanitari. Smettiamola con la politica dei campanili e guardiamo, invece, a una politica di comprensorio se vogliamo far crescere il nostro territorio, non solo per quanto riguarda la sanità.

Alatri, 17 ottobre 2010                     Gianfranco De Santis

venerdì 15 ottobre 2010

Civita: la proposta di Mimmo Lattanzi

Io continuo a proporre soluzioni semplici e fattibili per la nostra Città, per il commercio, per il turismo, per il nostro Centro Storico. Guardare con rimpianto che si sarebbe potuto fare qualcosa e non è stato fatto ormai è tardi e noi, di Alatri Oltre, vogliamo un radicale cambiamento con gente nuova e giovani che saranno coloro che dovranno far rinascere la nostra Città.
Vorrei parlare brevemente di due cose che mi stanno a cuore: Civita e uno spazio ricreativo per i tanti bambini del centro.
Per Civita propongo che venga attrezzata adeguatamente con arredi urbani idonei e con fiori e verde ma soprattutto custodita, almeno di giorno, da persone che assicurino sia la sicurezza della gente, la pulizia e il decoro, in quanto si continuano a vedere escrementi di animali lungo i viali, scritte sui muri e atti vandalici ai lampioni e panchine. Inoltre ci vorrebbe l’istituzione di una Guida che accolga i turisti per illustrar loro la storia delle Mura Megalitiche e della Cattedrale con un’apposita area di accoglienza.
Per quanto riguarda lo spazio ricreativo per i bambini del centro, avevamo proposto l’utilizzo del giardino, ex scuola media, di Largo Graziosi, ora parte Centro Anziani. Bastava poco per renderlo polifunzionale e messo in sicurezza. Finalmente così tutti i bambini del “Girone” avrebbero potuto giocare tranquillamente in quel Giardino storico che già negli anni 30 e 40 veniva utilizzato per concerti e balli. Con un piccolo sforzo si poteva mettere a disposizione, specialmente nel periodo invernale, una sala ( e ce ne sono) dove si sarebbe potuto giocare e organizzare le feste di compleanno dei bambini. Dico questo perché so che un gruppo di mamme ha affittato dei locali, nei pressi del “Girone”, per far giocare i loro figli in caso di pioggia continuando la loro opera di socializzazione molto sentita tra le mamme di Alatri.
Credo di aver proposto cose semplici, ma a volte le cose fattibili e insignificanti, per alcuni, possono rendere una città più viva, a misura d’uomo, senza guardare a Siena o ad altre realtà. Noi siamo fieri della nostra Città di Alatri e vogliamo solo farla tornare a splendere e rivivere.
Alatri, 10.10.2010                               Mimmo Lattanzi