lunedì 11 ottobre 2010

Le istituzioni a tutela del diritto alla salute

Nel mese di maggio scorso l’associazione AlatriOltre fece sentire la sua voce raccogliendo centinaia di firme a difesa dell’ospedale di Alatri. I tagli nella sanità del Lazio non devono colpire l’ospedale di Alatri. Mettici una firma. Questo il tema della sottoscrizione. Oltre 500 firme raccolte in pochi giorni e mandate subito alla Polverini, alle quali ne seguirono altre. Sono servite a qualcosa? Non lo sappiamo. Un fatto è certo: abbiamo fatto sentire la nostra voce; la voce degli Alatresi. L’avessero fatto anche le istituzioni locali, forse qualche ospedale si sarebbe salvato. Non c’è dubbio che ad aver chiuso Pontecorvo, in particolare, con oltre cento posti letto, ed Anagni, c’è voluto un bel coraggio. Il coraggio di chi deve assumere delle decisioni. Ora sembrano essersi svegliati tutti, il Sindaco del capoluogo ha convocato la conferenza dei Sindaci, si minacciano iniziative eclatanti. Cortei alla Pisana ed a Palazzo Chigi. Non credo che si riesca a recuperare molto di ciò che si è perso. Dobbiamo preoccuparci di non perdere altro, soprattutto in termini di qualità e di efficienza. Sento parlare di una macro area che comprenda solo la Provincia di Frosinone. E’ sbagliato, perché la nostra Provincia non ha nessuna eccellenza ospedaliera. I DEA di primo e secondo livello per Frosinone e Cassino sono ancora da venire. Non abbiamo un polo universitario di medicina. Sarebbe una follia politica chiuderci a riccio nell’ambito del nostro territorio. Non è in questo modo che tuteliamo il diritto alla salute dei Ciociari. Il diritto alla salute dei nostri concittadini va inquadrato in un sistema sanitario regionale, in un contesto ospedaliero interprovinciale del basso Lazio, tra le province di Frosinone, Latina e Roma sud. Questa è la strada, se non si vuole rimanere ancora indietro. E questa iniziativa spetta alla Provincia, in quanto istituzione del territorio, non solo alla conferenza dei Sindaci, dove possono emergere campanilismi. Io non voglio fare assolutamente polemica con Iannarilli, ma mi domando: dove diavolo è finita quella sua intraprendenza politica nell’anticipare tutto e tutti? Ciò di cui c’è bisogno non è un clima di scontro frontale con la Regione, con la Polverini, ma di recuperare un confronto istituzionale. E le istituzioni non sono qualcosa di personale, ma appartengono ai cittadini, e questo vale per tutti. Non possono e non devono essere motivo di scontro politico personale all’interno anche dello stesso partito, come sta avvenendo. I partiti, purtroppo, e ne sono piene le cronache dei giornali, sono ridotti a terreno di scontro tra fazioni. E allora ecco che sono gli uomini, quelli delle istituzioni, a dover fare la differenza. Primo fra tutti questa differenza deve farla il Presidente della Provincia, nell’interesse di quel territorio che dice di voler difendere con orgoglio. Io dico che questo territorio va difeso e tutelato nelle sue giuste aspettative con la mediazione, perché l’orgoglio può essere equivalente a superbia e da qui il muro contro muro che non porta da nessuna parte, o meglio porta lontani dai bisogni e dai diritti dei cittadini. Quindi subito un’assemblea provinciale di tutti i Sindaci, perché il diritto alla salute riguarda tutti e questa fase così delicata non può essere delegata ai Municipi.
Alatri, 9 ottobre 2010             Gianfranco De Santis

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