mercoledì 9 giugno 2010

Com'era prevedibile, l'assemblea dei Sindaci "un buco nell'acqua".

Dopo tante chiacchiere, nulla di fatto. Questo il risultato dell’assemblea dei Sindaci di Lunedì scorso alla Provincia. In qualche momento è stato avvilente dover sentir dire da qualche Sindaco, importante, che non conosceva bene i termini della questione o che non sapeva quale decisione prendere! Nessuno ha ricordato all’Acea Ato 5 che deve restituire ai cittadini le somme pagate con le bollette gonfiate, quelle annullate dal COVIRI. Gli interventi sicuramente condivisibili sono stati quelli del Sindaco di S.G. Incarico, Salvati, e di Torrice, Savo, il quali senza mezzi termini hanno chiesto con chiarezza e determinazione di agire civilmente nei confronti dell’Acea Ato 5 per le numerose inadempienze contrattuali, sia dal lato gestionale-operativo che da quello degli investimenti, con meno di un terzo di quelli dovuti dal 2003 allo scorso anno. Nell’aumento di tariffa richiesto da Acea, da 0.94 euro per mc a 1,27, naturalmente non sono compresi gli investimenti dovuti contrattualmente per circa 80 milioni di euro in questi anni. Il che significa che se si vogliono miglioramenti del servizio attraverso quegli investimenti, la tariffa dovrà ulteriormente aumentare, fino ad arrivare presumibilmente intorno a 1,8 euro per mc. Questa è l’amara constatazione, difronte alla quale l’assemblea dei Sindaci aveva ed ha un solo dovere: quello di cacciare l’Acea Ato 5 e anche subito. Invece, niente. Il più degli interventi, compreso quello del Sindaco Magliocca, che fa parte dell’autorità d’ambito, la quale non è stata capace di presentare una proposta all’assemblea, sono stati a metà strada, preoccupati dal non poter approvare l’aumento della tariffa a 1,27 euro/mc e la posizione dell’Acea con la minaccia di portare i libri contabili in tribunale per il fallimento in caso di mancata approvazione della nuova tariffa, come se le difficoltà economiche paventate da Acea dipendessero dai cittadini della nostra Provincia! Assurdo, inaccettabile! Altri Sindaci di Comuni importanti erano assenti o, presenti, si sono guardati bene dal far sentire la loro voce. Qualcuno, invece, pur intervenendo o essendo presente, alla fine ha preferito darsela a gambe facendo mancare il numero legale. Non che la situazione cambiasse di molto con l’approvazione dell’ordine del giorno scritto a quattro mani, quelle del centro destra e del centro sinistra, ma almeno si sarebbe evitata l’ennesima figuraccia: quella di una classe dirigente incapace di affrontare i problemi e di assumersi le responsabilità difronte alla tutela dei diritti e degli interessi dei propri amministrati.
Questo il testo del documento bipartisan che si sarebbe messo in votazione:
“L’assemblea dei Sindaci preso atto delle affermazioni del Presidente della Provincia di Frosinone, On. Antonello Iannarilli, che ha garantito la fondatezza tecnico contrattuale della attuale tariffa provvisoria pari a € 0’94/mc, così come approvata nella seduta dell’8-4-2010, con parere favorevole della STO; Esprimendo la volontà di salvaguardare gli interfessi dell’utenza, dei lavoratori di Acea Ato 5 e dei Comuni relativamente agli oneri di concessione, dà mandato al Presidente della Consulta di riattivare con il gestore Acea Ato SpA il tavolo di conciliazione, perché in tale sede verifichi la disponibilità della Società alla ricapitalizzazione e definire la gestionerealativamentealle annualità 2003/2010, ridetrminando, entro 31.12.2010, il nuovo Piano d’Ambito.”
Bene, da ciò risulta chiara la volontà di continuare il servizio con Acea Ato 5! E’ in questo senso che pensano di fare gli interessi dei cittadini-utenti? Per quanto ci riguarda l’interesse dei cittadini è ben altro: quello di far tornare l’acqua pubblica attraverso la gestione diretta del servizio, con un costo equo, che sia il meno possibile! Questa è anche la posizione dell’associazione AlatriOltre per quanto riguarda la nostra città, a fianco dei cittadini e del movimento provinciale per l’acqua pubblica.

Alatri, 8 giugno 2010             Gianfranco De Santis

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