venerdì 2 luglio 2010

La tassa sul raccordo anulare penalizza i pendolari della provincia.

Spero che Iannarilli, in qualità di Deputato e Presidente della Provincia, voti contro l’emendamento che introduce il pedaggio autostradale per chi entra ed esce dal grande raccordo anulare. Un provvedimento ingiusto che penalizza quelli provenienti dalle province che si recano a Roma, e quindi anche i nostri pendolari, lavoratori e studenti, ma anche tutti coloro costretti ad andare nella capitale per altre ragioni, come quelle legate a ricoveri ospedalieri o visite specialistiche e agli uffici pubblici. Come al solito a rimetterci sono quelli della provincia, quelli del paese, i meno tutelati dal governo centrale e quello periferico. Facciamo un esempio: se tutti i nostri concittadini che si recano a Roma dovessero partire da Anagni e farvi ritorno, uscendo ed entrando al casello di Roma sud, in un giorno si troverebbero a pagare mediamente 7,30 € contro l’attuale costo autostradale di circa 5,40 €, quindi quasi 2 € in più per il raccordo, mentre se dovessero entrare o uscire a Roma est il costo sarebbe ancora maggiore. E se proprio dovesse essere necessario, perché i romani non dovrebbero pagare il raccordo, che magari lo usano più dei pendolari Ciociari? Siamo alle solite: chi figli e chi figliastri! L’On. le Iannarilli all’epoca delle elezioni provinciali disse che la sua Presidenza, grazie alla sua veste di parlamentare del PdL, avrebbe garantito alla Ciociaria una maggiore attenzione da parte del governo nazionale. Finora non si è visto alcun beneficio, anzi solo penalizzazioni, come la tassa sul raccordo anulare. Alemanno difende Roma, la Ciociaria chi dovrebbe difenderla non lo fa! Che fine hanno fatto le barricate annunciate da Iannarilli quando non è stato nominato nessun assessore di questa Provincia nella Giunta regionale? Una polemica demagogica tutta interna al PdL, fine a se stessa, allo scopo di avere qualche poltrona per i suoi amici, mentre i problemi veri rimangono sulle spalle dei Ciociari.
Alatri, 2 luglio 2010                                  Gianfranco De Santis

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