giovedì 25 novembre 2010

Fermate il nuovo servizio di nettezza urbana, che penalizza la raccolta differenziata ed i cittadini

Il nuovo piano regionale dei rifiuti prevede penalizzazioni per quei Comuni che non raggiungeranno l’obiettivo del 60% di raccolta differenziata. Il sistema di appalto con il quale la maggioranza del PdL ha aggiudicato il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani all’attuale Ditta non consente risparmi ai cittadini dalla raccolta differenziata per sette anni, avendo determinato un costo fisso dello smaltimento per tutta la durata! Un appalto, con le modifiche al piano industriale introdotte da una deliberazione della Giunta, che va contro gli interessi dei cittadini. Una atto che stravolge le linee del piano industriale proposto dalla società specializzata incaricata dalla stessa Giunta e costato 20 mila euro. Con questa delibera viene ridotto il costo di smaltimento, non soggetto a ribasso, mentre viene aumentato il costo del servizio, sottoposto, invece, a ribasso! Con quale scopo? La risposta potrebbe essere quella di avere un costo medio dello smaltimento da poter spalmare su tutta la durata dell’appalto di sette anni, tra il minimo e il massimo della raccolta differenziata. E allora, domando: premesso che è una procedura inappropriata, che contrasta con il regolamento comunale sulla Tariffa di Igiene Ambientale, che c’entra l’aumento del costo del servizio di raccolta da quello preventivato originariamente nel piano industriale?! Man mano che aumenta la percentuale di raccolta differenziata il gestore riceve maggiori contributi dal Conai e, inoltre, spende meno soldi per lo smaltimento, per cui è evidente che il costo dello smaltimento si ridurrebbe nel tempo. Che bisogno c’era di innalzare il costo del servizio di raccolta? E’ come se si volesse preservare la remunerabilità del servizio, nel caso che la quota di raccolta differenziata non raggiungesse le percentuali programmate. Certamente non a vantaggio degli utenti, che non ne avrebbero alcun beneficio! In questo modo l’obiettivo della differenziata passa chiaramente in secondo ordine, sia per i cittadini, non ricevendo alcun incentivo economico sulla bolletta, sia per il gestore, in quanto l’eventuale maggior costo dello smaltimento è stato già considerato inizialmente dal preventivato maggior costo del servizio di raccolta! Ora, il problema diventa ancor più grave con il nuovo piano regionale dei rifiuti: chi pagherebbe le penalità introdotte? La Ditta o il Comune? E’ previsto nel capitolato, nel contratto? L’obiettivo della TIA (Tariffa Igiene Ambientale) è la riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata. Raggiungerlo significa non solo conseguire un importante risultato ambientale ed ecologico, ma anche realizzare dei notevoli risparmi, perché lo smaltimento indifferenziato costa molto più del riclicaggio e la riduzione dei rifiuti non costa nulla, ma permette un risparmio secco sullo smaltimento. Ad Alatri la differenziazione dei rifiuti la faranno i cittadini, ma i proventi andranno al gestore! Questa è la politica di Magliocca e del PdL! Il Sindaco e la maggioranza fermino questo obbrobrio: si fa ancora in tempo non stipulando il contratto!
Alatri, 21 novembre 2010                       Gianfranco De Santis

Magliocca e la maggioranza contro le osservazioni dei cittadini alle perimetrazioni dei nuclei abusivi.

L'amministrazione Magliocca, costretta dalla legge regionale sul piano casa che obbliga i Comuni ad approvare le perimetrazioni dei nuclei abusivi entro il prossimo 5 dicembre, al consiglio comunale di lunedì 29 novembre ha dovuto mettere, forzatamente, l'argomento all'ordine del giorno. La maggioranza, su parere del professionista incaricato di redigere le perimetrazioni, ha deciso di rigettare tutte le osservazioni presentate. Non entro nel merito delle singole osservazioni, ma per tutte quelle che si riferiscono alla zona del Porpuro lungo il fiume Cosa e quelle sulla ex SS 155 all’altezza di Via Vallemiccina verso la Magione, per esempio, è troppo generico e semplicistico dire che sono in contrasto con l’art. 4 comma C della L.R. 28/80 (compatibilità con il vincolo idrogeologico). Il non accoglimento di queste osservazioni è una contraddizione sia dal punto di vista politico che tecnico, in quanto vi sono casi prossimi agli stessi che sono dentro le perimetrazioni e altri insediamenti abitativi, come le villette a schiera di Viale Germania, per i quali il vincolo ambientale non sussiste pur ricorrendone le condizioni ... ambientali! Dal punto di vista tecnico, invece, il contrasto della posizione dell’amministrazione comunale è nell’art. 31 quinquies comma 2 della L.R. 24/98 che testualmente recita: “qualora la variante speciale non sia conforme al PTP o al PTPR, il Comune può, contestualmente all’adozione della variante stessa, proporre una modifica del PRP o del PTPR limitatamente al soddisfacimento degli standard di cui all’art. 3 del DM 1444/68…”. Inoltre al comma 3 dello stesso articolo, dice: “i pareri di cui all’art. 32 (parere ambientale) possono essere rilasciati soltanto a seguito della definizione delle procedure relative alla variante speciale previste dai precedenti commi.” Ciò sta a significare che questi fabbricati oggetto delle suddette osservazioni, rimanendo fuori dalla perimetrazione del nucleo edilizio abusivo non potranno ottenere la concessione in sanatoria in assenza del parere ambientale! Ecco perché queste osservazioni vanno accolte e questi immobili dovrebbero avere la massima considerazione da parte dell’amministrazione comunale. Caro Sindaco, non mi sembra che ci vuole una grande intraprendenza politico-amministrativa e tecnica per capire questo, basterebbe leggersi le norme legislative in vigore e applicarle correttamente a queste procedure per poter accogliere le suddette osservazioni!

Alatri, 24 novembre 2010 Gianfranco De Santis