martedì 19 ottobre 2010

Strada pericolosa in prossimità dello svincolo della superstrada.

Pericolo sulla S. Cecilia nel tratto tra l’imbocco per Panorama e l’accesso alla superstrada. Come si può vedere dalla foto non ci sono spazi oltre la carreggiata da utilizzare da parte dei pedoni, mettendone a rischio la incolumità. Il momento più drammatico è la fermata dello scuolabus per far salire e scendere i bambini della scuola dell’obbligo e della materna. Lo scuolabus è costretto a fermarsi all’imbocco di una abitazione, l’unico punto dove c’è un po’ di spazio ma buona parte della sagoma rimane esposta sulla corsia stradale. Le mamme che accompagnano e riprendono i bambini allo scuolabus tremano. Occorre realizzare subito una piazzola per la fermata dello scuolabus. C’è urgente bisogno di un attraversamento pedonale all’imbocco della superstrada per i pedoni che vengono da dopo il cavalcavia. Devono essere immediatamente installati dei limitatori di velocità e la messa in funzione del semaforo per l’attraversamento pedonale. Va inoltre rimosso il cassonetto dell’immondizia, spostandolo all’interno del terreno a fianco, che è abbandonato, in quanto copre la visuale a chi esce dalle abitazioni da chi proviene dalla superstrada. Queste le cose urgentissime che i residenti chiedono di fare subito, e che si possono fare. Chi lo deve fare la Provincia o il Comune di Alatri. Probabilmente spetta alla Provincia, ma il Comune farebbe bene a sollecitare l’intervento. Sull’intero tratto, a partire da Via Alberotozzi verso la Roana è indispensabile la realizzazione di marciapiedi su ambo i lati, essendo la zona interamente urbanizzata con attività commerciali e molte abitazioni. Ecco, queste erano le opere compensative che il Comune, per esempio, doveva chiedere all’Astral prima ancora di realizzare lo svincolo. Non è stato fatto e va fatto adesso, in concomitanza della realizzazione della rotatoria che, come ha detto il consigliere Paolo Santoro dovrebbe essere al centro della strada e non da una sola parte, evitando strozzature che potrebbero creare intralci e intasamenti in prossimità dell’accesso alla superstrada.                                                                                                                                         Alatri, 18 ottobre 2010                              Gianfranco De Santis

domenica 17 ottobre 2010

Ma quali eccellenze?

Chi parla di eccellenza nella sanità ciociara lo fa solo in modo accademico. Allo stato delle cose è un modo sofistico per non affrontare i problemi veri. Si può parlare di eccellenza quando nei nostri ospedali mancano le prestazioni fondamentali. Qui non si tratta di fare una critica, ma chi vuole parlare di sanità deve andare prima dentro gli ospedali della provincia a vedere quali sono le prestazioni ospedaliere che si offrono all’utenza. I convegni tra pochi intimi, con coloro che a vario titolo si occupano del settore, senza sentire i cittadini, sono solo dei virtuosismi tra addetti ai lavori! Lo sanno i parlamentari europei e nazionali, i consiglieri regionali e provinciali che per un parto a rischio le nostre donne devono rivolgersi ad ospedali fuori della provincia di Frosinone, perché l’ospedale del capoluogo non accetta più da moltissimo tempo non accetta più questo tipo di partorienti? Lo sapete dove vanno a finire queste neo mamme? Quando va bene a Roma, altrimenti a Viterbo, come è successo ultimamente a una donna di Alatri, o all’Aquila. E poi parliamo di eccellenza, di DEA di primo e secondo livello! Appellativi di cui il cittadino non riesce nemmeno a comprendere il significato. La classe politica di questa provincia, nessuno escluso, compreso il sottoscritto, ma ognuno nel ruolo che riveste, è di questo che deve vergognarsi. Vi sembra giusto che una donna di questa provincia per la quale si presenta un parto a rischio deve andare a Viterbo, perché a Frosinone viene rifiutata? Ha un senso, per esempio, dal punto di vista dell’offerta sanitaria, fare ad Alatri mille parti l’anno, il maggiore tra tutti gli altri ospedali, e non poterne fare uno a rischio?! E allora smettiamola di prendercela con Roma e con la Polverini. Prendiamocela innanzitutto con noi stessi. Affrontiamo e risolviamo prima di tutto questi problemi e poi parliamo di eccellenze. E’ ragionevole avere un ospedale dove sono stati soppressi i due posti letto di rianimazione. Per Magliocca può esserlo, per me no! Smettiamola di andare a mendicare qualcosa che è nei nostri diritti e pretendiamolo da chi ce lo deve corrispondere, dalla politica e dalla sanità: I servizi sanitari di questa provincia li dobbiamo decidere noi e non i direttori sanitari. Smettiamola con la politica dei campanili e guardiamo, invece, a una politica di comprensorio se vogliamo far crescere il nostro territorio, non solo per quanto riguarda la sanità.

Alatri, 17 ottobre 2010                     Gianfranco De Santis

venerdì 15 ottobre 2010

Civita: la proposta di Mimmo Lattanzi

Io continuo a proporre soluzioni semplici e fattibili per la nostra Città, per il commercio, per il turismo, per il nostro Centro Storico. Guardare con rimpianto che si sarebbe potuto fare qualcosa e non è stato fatto ormai è tardi e noi, di Alatri Oltre, vogliamo un radicale cambiamento con gente nuova e giovani che saranno coloro che dovranno far rinascere la nostra Città.
Vorrei parlare brevemente di due cose che mi stanno a cuore: Civita e uno spazio ricreativo per i tanti bambini del centro.
Per Civita propongo che venga attrezzata adeguatamente con arredi urbani idonei e con fiori e verde ma soprattutto custodita, almeno di giorno, da persone che assicurino sia la sicurezza della gente, la pulizia e il decoro, in quanto si continuano a vedere escrementi di animali lungo i viali, scritte sui muri e atti vandalici ai lampioni e panchine. Inoltre ci vorrebbe l’istituzione di una Guida che accolga i turisti per illustrar loro la storia delle Mura Megalitiche e della Cattedrale con un’apposita area di accoglienza.
Per quanto riguarda lo spazio ricreativo per i bambini del centro, avevamo proposto l’utilizzo del giardino, ex scuola media, di Largo Graziosi, ora parte Centro Anziani. Bastava poco per renderlo polifunzionale e messo in sicurezza. Finalmente così tutti i bambini del “Girone” avrebbero potuto giocare tranquillamente in quel Giardino storico che già negli anni 30 e 40 veniva utilizzato per concerti e balli. Con un piccolo sforzo si poteva mettere a disposizione, specialmente nel periodo invernale, una sala ( e ce ne sono) dove si sarebbe potuto giocare e organizzare le feste di compleanno dei bambini. Dico questo perché so che un gruppo di mamme ha affittato dei locali, nei pressi del “Girone”, per far giocare i loro figli in caso di pioggia continuando la loro opera di socializzazione molto sentita tra le mamme di Alatri.
Credo di aver proposto cose semplici, ma a volte le cose fattibili e insignificanti, per alcuni, possono rendere una città più viva, a misura d’uomo, senza guardare a Siena o ad altre realtà. Noi siamo fieri della nostra Città di Alatri e vogliamo solo farla tornare a splendere e rivivere.
Alatri, 10.10.2010                               Mimmo Lattanzi

Il consilgiere Santoro sulle rotatorie della SR 155 e alla Pietrabianca

Il sottoscritto consigliere comunale chiede di sapere a che punto è la realizzazione delle rotatorie in prossimità degli accessi alla superstrada nel territorio di Alatri. Così inizia l’interrogazione di Paolo Santoro all’amministrazione comunale. Il 23 aprile scorso il Sindaco e l’Assessore all’urbanistica annunciavano pomposamente sulla stampa l’intesa raggiunta con l’Astral attraverso la conferenza dei servizi e, quindi, la soluzione del problema che avrebbe messo fine alle code sulla S.R. 155 a causa dell’impianto semaforico. L’assessore disse testualmente: “Come sempre, alle chiacchiere e alle bugie, rispondiamo con i fatti”. Sono passati sei mesi e di fatti ancora non se ne vedono! E’ probabile che il Sindaco e l’assessore, passate le elezioni regionali, se ne siano dimenticati, e magari se ne ricorderanno alla vigilia delle prossime elezioni comunali! Un’altra domanda che spesso mi pongono i cittadini della zona è sui lavori all’interno degli ex capannoni Cotral, che durano da molti mesi, forse qualche anno. Alcuni dicono che vi sorgerà un centro commerciale, altri dicono una serie di attività commerciali. Che cosa devo rispondere a questi concittadini? Negli uffici comunali ci sarà sicuramente il progetto dei lavori e l’utilizzo che se ne vorrà fare, per cui è semplice rispondere da parte del Comune. Per quanto riguarda le rotatorie, invece, spero che entrambe saranno realizzate al centro della strada e non occupando i terreni di una sola parte!
Alatri, 15 ottobre 2010                              Paolo Santoro

lunedì 11 ottobre 2010

Le istituzioni a tutela del diritto alla salute

Nel mese di maggio scorso l’associazione AlatriOltre fece sentire la sua voce raccogliendo centinaia di firme a difesa dell’ospedale di Alatri. I tagli nella sanità del Lazio non devono colpire l’ospedale di Alatri. Mettici una firma. Questo il tema della sottoscrizione. Oltre 500 firme raccolte in pochi giorni e mandate subito alla Polverini, alle quali ne seguirono altre. Sono servite a qualcosa? Non lo sappiamo. Un fatto è certo: abbiamo fatto sentire la nostra voce; la voce degli Alatresi. L’avessero fatto anche le istituzioni locali, forse qualche ospedale si sarebbe salvato. Non c’è dubbio che ad aver chiuso Pontecorvo, in particolare, con oltre cento posti letto, ed Anagni, c’è voluto un bel coraggio. Il coraggio di chi deve assumere delle decisioni. Ora sembrano essersi svegliati tutti, il Sindaco del capoluogo ha convocato la conferenza dei Sindaci, si minacciano iniziative eclatanti. Cortei alla Pisana ed a Palazzo Chigi. Non credo che si riesca a recuperare molto di ciò che si è perso. Dobbiamo preoccuparci di non perdere altro, soprattutto in termini di qualità e di efficienza. Sento parlare di una macro area che comprenda solo la Provincia di Frosinone. E’ sbagliato, perché la nostra Provincia non ha nessuna eccellenza ospedaliera. I DEA di primo e secondo livello per Frosinone e Cassino sono ancora da venire. Non abbiamo un polo universitario di medicina. Sarebbe una follia politica chiuderci a riccio nell’ambito del nostro territorio. Non è in questo modo che tuteliamo il diritto alla salute dei Ciociari. Il diritto alla salute dei nostri concittadini va inquadrato in un sistema sanitario regionale, in un contesto ospedaliero interprovinciale del basso Lazio, tra le province di Frosinone, Latina e Roma sud. Questa è la strada, se non si vuole rimanere ancora indietro. E questa iniziativa spetta alla Provincia, in quanto istituzione del territorio, non solo alla conferenza dei Sindaci, dove possono emergere campanilismi. Io non voglio fare assolutamente polemica con Iannarilli, ma mi domando: dove diavolo è finita quella sua intraprendenza politica nell’anticipare tutto e tutti? Ciò di cui c’è bisogno non è un clima di scontro frontale con la Regione, con la Polverini, ma di recuperare un confronto istituzionale. E le istituzioni non sono qualcosa di personale, ma appartengono ai cittadini, e questo vale per tutti. Non possono e non devono essere motivo di scontro politico personale all’interno anche dello stesso partito, come sta avvenendo. I partiti, purtroppo, e ne sono piene le cronache dei giornali, sono ridotti a terreno di scontro tra fazioni. E allora ecco che sono gli uomini, quelli delle istituzioni, a dover fare la differenza. Primo fra tutti questa differenza deve farla il Presidente della Provincia, nell’interesse di quel territorio che dice di voler difendere con orgoglio. Io dico che questo territorio va difeso e tutelato nelle sue giuste aspettative con la mediazione, perché l’orgoglio può essere equivalente a superbia e da qui il muro contro muro che non porta da nessuna parte, o meglio porta lontani dai bisogni e dai diritti dei cittadini. Quindi subito un’assemblea provinciale di tutti i Sindaci, perché il diritto alla salute riguarda tutti e questa fase così delicata non può essere delegata ai Municipi.
Alatri, 9 ottobre 2010             Gianfranco De Santis

sabato 2 ottobre 2010

L'ospedale di Alatri si salva!

Il piano di rientro della sanità regionale con i tagli alla rete ospedaliera della Ciociaria, paga l'assenza delle istituzioni politiche locali nel contesto della politica regionale. In particolare l'ente Provincia ed i consiglieri regionali del PdL. Da mesi, da quando si è votato per le provinciali, che noi dell'UDC andiamo dicendo che la Provincia avrebbe dovuto proporre un Piano Sanitario Provinciale, attraverso il quale organizzare al meglio le strutture ospedaliere presenti nel territorio. L'ho ripetuto dieci giorni fa, chiedendo al Presidente della Provincia la convocazione di un'assemblea provinciale dei Sindaci. Niente. Non una iniziativa politica del PdL, non una iniziativa dei Sindaci di città importanti, almeno per il nord della Provincia. Ognuno ha pensato di risolvere in proprio il problema, fuori dal contesto di un territorio più vasto che andasse oltre i confini del proprio Comune e di quelli vicini. Il solito modo campanilistico di affrontare e pretendere le cose. Un modo anacronistico nell'era della globalizzazione, dove anche i servizi assumono una connotazione diversa. Un modo vecchio di intendere la politica e di interpretare la società. Certo, non fa piacere a nessuno vedere scomparire ospedali importanti da cento posti letto e oltre, ma la proposta della classe politica di questa provincia qual'è stata? Nessuna. Silenzio assoluto. Non fa piacere proprio a nessuno, vedersi tagliati 350 posti letto, non fa piacere neanche ai cittadini di quelle città dove l'ospedale è rimasto, perchè dovremmo almeno sentirci Ciociari. E' un caso che l'ospedale di Alatri sia rimasto? Ritengo di si, perchè, come per quelli che sono stati “cancellati”, non si è fatto nulla a livello istituzionale locale, con i fatti e non a chiacchiere, per farlo rimanere! E allora come Alatresi dovremmo dire grazie alla Polverini? Visto come sono andate le cose, la risposta potrebbe essere si. Ma come territorio sicuramente non ci basta, fino a quando l'ospedale di Alatri non avrà un preciso ruolo funzionale nell'ambito della sanità provinciale. Un ruolo che non potrà prescindere dall'ospedale civile di Frosinone. E' lì che deve guardare il S. Benedetto in un contesto organizzativo-funzionale dei reparti in piena autonomia, ma in stretta collaborazione e integrazione con il F.Spaziani, a cominciare dal recupero dei 2 posti letto di terapia intensiva (passati da 4 a 2) e dai 4 posti letto di pediatria (passati da 16 a 12) che sono stati tagliati. Proprio da pediatria bisognerebbe partire, potenziandola con un reparto neonatale che consenta di assistere i nascituri anche in situazioni di difficoltà o di emergenza. Una esigenza che il Sindaco dovrebbe avvertire più di ogni altro, anche in considerazione della sua professione di ginecologo prestata nella struttura ospedaliera. Infine, i partiti e soprattutto coloro che governano le maggiori istituzioni locali e la Provincia non rimangano ancora a guardare sulla strutturazione delle macro aree. Il polo sanitario della Provincia di Frosinone deve inquadrato in una unica area che è quella del Lazio Sud, con Latina e il polo universitario di Tor Vergata. Chi deve muoversi lo facesse subito, perchè poi è inutile piangere sul latte versato!
Alatri, 1 ottobre 2010                        Gianfranco De Santis

venerdì 1 ottobre 2010

L'Acea chiude l'ufficio al pubblico di Alatri

L’Ufficio dell’Acea in Via Circonvallazione ha chiuso senza che il Sindaco muovesse un dito. Silenzio assoluto anche da Iannarilli e dagli esponenti della maggioranza. Che fossero d’accordo con l’Acea? AlatriOltre sin dall’inizio ha condotto la battaglia della raccolta delle firme per il referendum sull’acqua pubblica. Il primo passo per far ritornare alla gestione diretta del Comune l’acquedotto comunale e la rete fognaria. Non solo l’Acea crea disservizio, pretende l’aumento della tariffa senza fare investimenti e non restituisce al Comune l’importo dei mutui, ma si permette anche di chiudere l’ufficio creando ulteriore disagio alla cittadinanza. Un modo per impedire ai cittadini di reclamare. Il tutto sotto gli occhi di un Sindaco e di una maggioranza assenti, che non fanno niente per evitare che ciò avvenga. In fin dei conti da coloro che hanno chiuso tutti gli uffici comunali il sabato, finanche il portone del Comune impedendo persino la visione dell’albo pretorio, che cos’altro ci si può aspettare se non il disinteresse verso le giuste esigenze dei cittadini? L’impegno di AlatriOltre, che si presenterà alle prossime elezioni, sarà quello di cercare tutte le strade possibili per uscire dalla gestione Acea. Intanto invitiamo il Sindaco ad intervenire presso l’Acea affinché ripristini immediatamente l’apertura dell’Ufficio di Alatri.

Alatri, 20 settembre 2010 Gianfranco De Santis

AlatriOltre x un Sindaco vero!

Un Sindaco a tempo pieno. Un Sindaco vero, che ha in testa la città, quello che dovrà essere nella sua complessità. Un Sindaco che dovrà presentarsi all'elettorato con un programma concreto, dettagliato, di come dovrà svilupparsi la città. Questo sarà il Sindaco che AlatriOltre presenterà al giudizio degli elettori. Non un Sindaco telecomandato come lo è stato Magliocca e come lo sarà la candidata donna di Tecchiena del PdL. Un Sindaco presente, al Comune e tra la gente, che non frequenti la piazza solo durante il Festival del Folclore..., per fare passerella! Proposte chiare su come e di cosa dovrà vivere in futuro la nostra città. Scelte chiare e impegni seri sul centro storico, il centro urbano e tutti gli altri centri esterni, con ruoli ben definiti da parte di tutti, ognuno organico e funzionale all’altro, per la crescita economica, sociale ed occupazionale di tutto il territorio. Il centro storico con il turismo, la cultura, il commercio e l’artigianato storico e artistico. Tecchiena e tutta la fascia a ridosso della Casilina e degli accessi alla superstrada con le attività produttive proprie dell'artigianato, dell'industria e dei servizi. Ognuno dei centri esterni con una propria identità, dove il centro di quartiere o di contrada sarà il punto di aggregazione sociale e culturale dei residenti. L’area di Chiappitto dovrà avere una vocazione residenziale ed a servizi, armonizzandosi con il resto del tessuto edilizio ed i servizi esistenti: l’ospedale, le strutture sportive, il polo scolastico, le attività commerciali e quelle miste commerciali-artigianali di servizio alla persona, trasformando le attività industriali in volumetrie residenziali. Questo il premio incentivante a quelle industrie che accetteranno la delocalizzazione in una nuova area industriale del piano Asi nel territorio di Alatri, opportunamente ampliata nella fascia sui due lati della Casilina in direzione Roana. La zona produttiva artigianale, invece, dovrà sorgere in prossimità dei due accessi alla superstrada, in particolare quello sulla S. Cecilia alla Pietrabianca. In poche parole un disegno preciso da attuare immediatamente per rispondere a una domanda altrettanto chiara: di che cosa dovrà vivere la città per i prossimi decenni. Una prospettiva di sviluppo della città su tutto il territorio per una crescita economica ed occupazionale che dia certezze alle nuove generazioni. Questo il disegno amministrativo di AlatriOltre.

Alatri, 27 settembre ’10 Gianfranco De Santis