martedì 29 giugno 2010

LE NOSTRE IDEE E PROPOSTE PER LA CITTA’ ALLE ELEZIONI DEL PROSSIMO ANNO

Albergo Diffuso: un’opportunità e una risorsa
per il centro storico, una nuova forma di ospitalità e un modello di sviluppo turistico del territorio.

Gli “alberghi diffusi” sono strutture ricettive che, in un centro storico con meno di tremila abitanti o in un’area urbana omogenea individuata dal Comune, forniscono agli utenti alloggio, eventualmente vitto ed altri servizi accessori, in unità alloggiative dislocate in più stabili collocati entro una distanza massima di trecento metri, con servizi unitari e centralizzati di reception, ristorazione ed eventuali altri servizi complementari, con almeno due spazi di uso comune. Il servizio di ristorazione è esercitatile anche attraverso convenzione con esercizi preesistenti. Tali strutture sono composte da non meno di sette appartamenti con un minimo di quindici posti letto. L’utilizzo di unità immobiliari a tale scopo non comporta specifica destinazione d’uso ai fini urbanistici. L’adeguamento delle strutture, con particolare riferimento alla sicurezza e all’eccessibilità, avviene nel rispetto della normativa vigente per le strutture residenziali per l’intero stabile.
L’Albergo Diffuso funge da “presidio sociale” e anima i centri storici stimolando iniziative e coinvolgendo i produttori locali considerati come componente chiave dell’offerta, in una sorta di sinergia tra diverse attività, quella ricettiva, agricola e l’artigianato artistico, a servizio dell’ospitalità.
La Regione Lazio ha riconosciuto l’Albergo Diffuso con il Regolamento regionale 24 ottobre 2008, n.16, che disciplina le Strutture Ricettive Extralberghiere.

Obiettivi
- sviluppare un prodotto turistico di qualità, espressione del territorio, della storia, della cultura, della tipicità e delle tradizioni locali;
- sviluppare forme di integrazione tra le offerte e le risorse locali;
- facilitare il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio e storico a scopo turistico;
- promuovere la conoscenza del patrimonio storico-architettonico e culturale della città;
- promuovere la cultura dell’accoglienza, i prodotti locali, le manifestazioni storico-rievocative, gli eventi  culturali, le ricorrenze, le fiere e la cucina tradizionale del luogo;
- fermare lo spopolamento del centro storico, potenziandone l’attrattiva.

Come si realizza
L’Albergo Diffuso può nascere in due modi. Nel primo caso, un soggetto privato acquista o prende in affitto le unità immobiliari e si organizza per la gestione imprenditoriale per di quello che è a tutti gli effetti un albergo “che non si vede”, fungendo di fatto da animatore del borgo. Nel secondo caso, un gruppo di proprietari di case costituisce un consorzio e affida a un soggetto privato o ad una società/cooperativa la gestione dell’albergo. In ogni caso l’Albergo Diffuso non può essere una semplice sommatoria di strutture preesistenti, ma necessita di una uniformità, identificabile sia nei servizi che nelle ristrutturazioni.

Il ruolo del Comune
Nell’uno e nell’altro caso il ruolo dell’Ente locale è quello di incubatore, di contestalizzazione della proposta, di aiuto e di incentivo (per esempio, con un arredo urbano particolarmente curato e aderente al contesto storico dell’area ove sorge il complesso ricettivo). Questo in generale, nel particolare ci saranno incentivi diretti sia in fase di studio che di esercizio dell’attività, che AlatriOltre renderà noti con il programma elettorale alle prossime elezioni comunali.

martedì 22 giugno 2010

L'UDC nella Giunta della Polverini

L'UDC di Alatri saluta la nomina dell'amico Luciano Ciocchetti a Vice Presidente e assessore all'urbanistica e di Aldo Forte assessore ai servizi sociali della Regione Lazio e gli augurano buon lavoro. Saranno un punto di riferimento certo per la nostra città e la nostra provincia.

venerdì 18 giugno 2010

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 3 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro

Carta Valore Famiglia & Persona per agevolare i nuclei in situazioni di disagio socio-economico nell'acquisto di beni di prima necessità.

PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 40.000 €

Carta prepagata di 50 €/mese integrata da uno sconto del 30% da parte degli esercizi di generi alimentari e prodotti per la persona aderenti all’iniziativa, da assegnare a famiglie inserite in apposito elenco stabilito dai servizi sociali in base al regolamento comunale.

La somma prevista relativa a sei mesi, è ottenuta dalla riduzione del fondo di riserva da 100.000 € a 60.000 € (rispettando l’aliquota minima prevista per legge).

Alatri, 18 giugno 2010        Il consigliere comunale

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 2 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro
PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 80.000 €

Interventi a sostegno dell’assistenza domiciliare e di persone anziane che vivono sole, assistite da pensione minima.

La somma prevista è ottenuta dalla riduzione delle spese legali per arbitrati e contenziosi, e dal recupero e aggiornamento dei fitti di immobili comunali in locazione.

L’intervento va a sommarsi a quello già previsto per l’assistenza domiciliare.

Alatri, 18 giugno 2010                  Il consigliere comunale

Bilancio 2010

EMENDAMENTO n. 1 AL BILANCIO DI PREVISIONE 2010


Proponente: Paolo Santoro

PARTE: Uscita
Cap.______________________ Importo 100.000 €

Interventi a sostegno delle famiglie meno abbienti e delle persone che hanno perso il lavoro, sprovvisti di ammortizzatori sociali.

La somma prevista è ottenuta dalla riduzione dell’indennità di posizione annua del 25% delle posizioni organizzative massime del personale e del 20% di quelle intermedie, dalla riduzione del 20% dell’indennità di risultato delle posizioni organizzative del personale, dalla riduzione del 30% del compenso al direttore generale, dalla riduzione del 20% delle indennità dei componenti della Giunta e del Presidente del Consiglio, dalla razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico-amministrative attraverso l’accorpamento di uffici con l’obiettivo di ridurre il numero delle posizioni organizzative (rif. Art. 14, c. 7, lett. b, D.L. 31 maggio 2010, n. 78).
Alatri, 18 giugno 2010 Il consigliere comunale

martedì 15 giugno 2010

Più fatti concreti e meno demagogia!

“Per i cittadini di Alatri è ormai prossima la stangata per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.” Questo avevo scritto all’inizio di novembre 2009. E puntualmente, con il nuovo bilancio, è arrivata! Un aumento del 30% che lo scorso anno la maggioranza ha evitato utilizzando i soldi del bilancio comunale, sottraendoli in modo improprio ai servizi comunali, e quelli dell’anno precedente che non erano stati dati a Gaia in attesa che si concludesse il contenzioso e l’arbitrato in atto con la società. L’assessore Costantini e il Sindaco dicono una colossale bugia quando dichiarano che l’aumento è dovuto al nuovo servizio, a causa della raccolta differenziata. Falso! Il nuovo servizio, ancora da affidare, se tutto va bene inizierà il prossimo anno. E poi, la raccolta differenziata non deve far scendere il costo del servizio?! Per il 2010, siamo già a metà dell’anno, il costo del servizio è quello dovuto all’attuale gestore che, come è facilmente presumibile, sarà lo stesso per il resto dell’anno. Dite la verità alla gente e smettetela di prenderla in giro! Magliocca e Costantini, parlando del bilancio, volutamente non hanno fatto alcun riferimento alla tariffa della nettezza urbana, pensando di “nascondere” l’aumento ai cittadini. Un altro aspetto ingannevole è il riferimento che fanno alla tariffa che verrà applicata alle famiglie con più di due figli a carico, le quali a loro dire risparmieranno 50 euro. Falso anche questo! Per avere un risparmio di questa entità, considerata la struttura della tariffa, che è composta da una parte fissa dovuta alla superficie e un’altra variabile dovuta al numero dei componenti del nucleo familiare, quella famiglia dovrebbe pagare almeno 500 euro. Assurdo! Falso è anche quando dicono che non aumenteranno le tasse. Come avremo modo di vedere nei prossimi giorni nell’esame dettagliato del bilancio, altri servizi aumenteranno. E, infine, il quoziente familiare tanto sbandierato anche ultimamente con l’adesione al forum nazionale delle città con il quoziente familiare, che fine ha fatto? Lo sa la maggioranza in che cosa consiste il quoziente familiare? Temo proprio di no! Il quoziente familiare è l’indicatore socio economico di ogni famiglia che viene applicato ai servizi comunali e la cui tariffa è commisurata alla dichiarazione ISEE del nucleo familiare, integrata dal cosiddetto “quoziente Alatri”. Questo proprio per far si che i servizi vengano pagati in base alla situazione socio-economica del nucleo familiare. Per cui, per poter parlare di quoziente familiare occorre prima determinare la struttura del “quoziente Alatri”. Un’altra strumentalizzazione politica è quella della riduzione del 10% delle indennità di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio per un risparmio di circa 9 mila euro l’anno, quando, invece, il solo direttore generale, nominato dieci giorni prima che la legge lo vietasse, ne costa quasi centomila! Smettetela con al demagogia e abbiate più rispetto dei cittadini e di tutte quelle famiglie in difficoltà, a cominciare da quanti non hanno un lavoro o che hanno bisogno di assistenza socio-sanitaria continua. Se volete dare un segnale serio revocate il direttore generale!

Alatri, 12 giugno 2010          Gianfranco De Santis

Il 5 x mille per le famiglie bisognose

L’associazione AlatriOltre, per il tramite del consigliere comunale Paolo Santoro, chiede all’amministrazione comunale di assumere una deliberazione che consenta ai contribuenti di Alatri, già con la dichiarazione dei redditi di quest’anno, di devolvere il 5‰ ai servizi sociali del Comune di Alatri, attraverso la predisposizione di un apposito capitolo di entrata del bilancio. I fondi saranno utilizzati a sostegno delle famiglie meno abbienti e per le persone che hanno perso il lavoro.
Alatri, 14 giugno 2010            Il consigliere Paolo Santoro

mercoledì 9 giugno 2010

Com'era prevedibile, l'assemblea dei Sindaci "un buco nell'acqua".

Dopo tante chiacchiere, nulla di fatto. Questo il risultato dell’assemblea dei Sindaci di Lunedì scorso alla Provincia. In qualche momento è stato avvilente dover sentir dire da qualche Sindaco, importante, che non conosceva bene i termini della questione o che non sapeva quale decisione prendere! Nessuno ha ricordato all’Acea Ato 5 che deve restituire ai cittadini le somme pagate con le bollette gonfiate, quelle annullate dal COVIRI. Gli interventi sicuramente condivisibili sono stati quelli del Sindaco di S.G. Incarico, Salvati, e di Torrice, Savo, il quali senza mezzi termini hanno chiesto con chiarezza e determinazione di agire civilmente nei confronti dell’Acea Ato 5 per le numerose inadempienze contrattuali, sia dal lato gestionale-operativo che da quello degli investimenti, con meno di un terzo di quelli dovuti dal 2003 allo scorso anno. Nell’aumento di tariffa richiesto da Acea, da 0.94 euro per mc a 1,27, naturalmente non sono compresi gli investimenti dovuti contrattualmente per circa 80 milioni di euro in questi anni. Il che significa che se si vogliono miglioramenti del servizio attraverso quegli investimenti, la tariffa dovrà ulteriormente aumentare, fino ad arrivare presumibilmente intorno a 1,8 euro per mc. Questa è l’amara constatazione, difronte alla quale l’assemblea dei Sindaci aveva ed ha un solo dovere: quello di cacciare l’Acea Ato 5 e anche subito. Invece, niente. Il più degli interventi, compreso quello del Sindaco Magliocca, che fa parte dell’autorità d’ambito, la quale non è stata capace di presentare una proposta all’assemblea, sono stati a metà strada, preoccupati dal non poter approvare l’aumento della tariffa a 1,27 euro/mc e la posizione dell’Acea con la minaccia di portare i libri contabili in tribunale per il fallimento in caso di mancata approvazione della nuova tariffa, come se le difficoltà economiche paventate da Acea dipendessero dai cittadini della nostra Provincia! Assurdo, inaccettabile! Altri Sindaci di Comuni importanti erano assenti o, presenti, si sono guardati bene dal far sentire la loro voce. Qualcuno, invece, pur intervenendo o essendo presente, alla fine ha preferito darsela a gambe facendo mancare il numero legale. Non che la situazione cambiasse di molto con l’approvazione dell’ordine del giorno scritto a quattro mani, quelle del centro destra e del centro sinistra, ma almeno si sarebbe evitata l’ennesima figuraccia: quella di una classe dirigente incapace di affrontare i problemi e di assumersi le responsabilità difronte alla tutela dei diritti e degli interessi dei propri amministrati.
Questo il testo del documento bipartisan che si sarebbe messo in votazione:
“L’assemblea dei Sindaci preso atto delle affermazioni del Presidente della Provincia di Frosinone, On. Antonello Iannarilli, che ha garantito la fondatezza tecnico contrattuale della attuale tariffa provvisoria pari a € 0’94/mc, così come approvata nella seduta dell’8-4-2010, con parere favorevole della STO; Esprimendo la volontà di salvaguardare gli interfessi dell’utenza, dei lavoratori di Acea Ato 5 e dei Comuni relativamente agli oneri di concessione, dà mandato al Presidente della Consulta di riattivare con il gestore Acea Ato SpA il tavolo di conciliazione, perché in tale sede verifichi la disponibilità della Società alla ricapitalizzazione e definire la gestionerealativamentealle annualità 2003/2010, ridetrminando, entro 31.12.2010, il nuovo Piano d’Ambito.”
Bene, da ciò risulta chiara la volontà di continuare il servizio con Acea Ato 5! E’ in questo senso che pensano di fare gli interessi dei cittadini-utenti? Per quanto ci riguarda l’interesse dei cittadini è ben altro: quello di far tornare l’acqua pubblica attraverso la gestione diretta del servizio, con un costo equo, che sia il meno possibile! Questa è anche la posizione dell’associazione AlatriOltre per quanto riguarda la nostra città, a fianco dei cittadini e del movimento provinciale per l’acqua pubblica.

Alatri, 8 giugno 2010             Gianfranco De Santis

giovedì 3 giugno 2010

Mercato nella confusione

Ecco come si presenta il mercato in località Chiappitto! Questo sarebbe un mercato più sicuro di quello nel centro storico? Hanno mai provato il Sindaco, il Vice Sindaco (prossimo candidato a Sindaco al posto di Magliocca) e l’assessore al commercio ad andare in mezzo al mercato, tra i banchi delle merci? Soltanto all’ingresso c’è un poco più di spazio tra un banco e l’altro, all’interno lo spazio per il passaggio non supera mai 2 metri, in molti punti si riduce appena a un metro. Ecco dove continua a svolgersi il mercato settimanale in maniera illegale e nell’insicurezza, nel più completo abbandono e nella confusione più totale. E nemmeno mi risulta che le cose vadano bene commercialmente per gli stessi commercianti ambulanti. Il servizio igiene della USL, che è lì a due passi, è mai andato a vedere se vengono rispettate le norme di sicurezza e igienico-sanitarie? E non mi si venga a dire che fra poco inizieranno i lavori di messa a norma. Quella messa a norma che nulla ha a che fare con lo svolgimento del mercato, la sua ubicazione, la sistemazione dei banchi e le distanze di sicurezza tra l’uno e l’altro. Il tutto si svolge nella consueta illegittimità amministrativa, come Magliocca e la maggioranza sono abituati a fare per tanti altri servizi. Quando e da chi è mai stato deciso che il mercato  sia stato trasferito definitivamente in località Chiappitto?! Il comandante dei Vigili Urbani, uomo di legge, quali carte ha in mano per autorizzare e far svolgere legittimamente il mercato settimanale in quell’area? Il responsabile del servizio finanziario quali carte ha in mano per autorizzare la contrazione di un mutuo per lavori di messa a norma di quell’area destinata a mercato? Il responsabile dei lavori pubblici quali carte ha in mano per appaltare quei lavori in quell’area? E, infine, il responsabile del servizio urbanistica quali carte ha in mano per la destinazione di quell’area a mercato settimanale? E’ tutto legittimo, è tutto regolare, tutto legale? L’unica cosa legittima e legale sarebbe quella di riportare il mercato nella sua sede storica, quella del centro storico, dove avrebbe sicuramente maggiori requisiti di sicurezza di quello attuale!  E’ questa la cosa che andrebbe fatta e che Magliocca e la maggioranza si erano impegnati a fare come programma amministrativo e che era stata alla base della caduta della vecchia maggioranza di centro sinistra. Ma, evidentemente proprio perché sarebbe l’unica cosa legittima dal punto di vista amministrativo da fare,  non viene fatta!
Alatri, 31 maggio 2010                                   Gianfranco De Santis 


mercoledì 2 giugno 2010

Povera Alatri.....povera Repubblica!

Povera Alatri, povere istituzioni. La maggioranza latitante anche alla commemorazione della festa della Repubblica, il 2 giugno. C’erano il Sindaco, il Vice Sindaco, l’assessore alla pubblica istruzione e basta. Nessun altro degli assessori, nessun altro dei consiglieri della maggioranza, solo Di Fabio e Bellincampi dell’opposizione. Non c’era il Presidente del consiglio comunale, non c’era l’on.le Iannarilli, non c’era il Sen. Tofani. Non c’era nessuno in rappresentanza dell’amministrazione provinciale, non c’era l’assessore Melone e nemmeno i due consiglieri Graziani e Giansanti. Non c’erano i futuri candidati a Sindaco. Non c'era l'ex generale in pensione, per un anno  maestro di cerimonia del Sindaco! Sarebbe stato il caso che ci fosse una rappresentanza degli studenti, ma probabilmente l’assessore alla pubblica istruzione non c’ha pensato a coinvolgere le scuole, i capi d’istituto, impegnato com’è a difendere la sua presenza in Giunta da chi lo vorrebbe fuori. Un vero peccato che una ricorrenza così importante sia stata lasciata passare in sordina. Dispiace che fossero assenti quasi tutti i rappresentanti delle istituzioni, proprio coloro che dovrebbero rappresentarle e che prendono un sostanzioso emolumento dalle stesse proprio per le cariche rivestite! Pazienza, purtroppo questo è diventata Alatri! Chi era invece al suo posto, come sempre, l’arma dei carabinieri, i vigili urbani, la banda musicale città di Alatri, le associazioni combattentistiche cittadine con tanti rappresentanti e sempre ordinate. Per fortuna che loro ci sono sempre, grazie! La festa della Repubblica è quella che più di ogni altra ricorrenza deve rappresentare le istituzioni, la libertà, la democrazia. E mai come adesso, in tempi di leggi ad personam, di leggi che vorrebbero limitare la democrazia, il diritto all’informazione, le indagini della magistratura, rappresenta questi sentimenti. Una Repubblica democratica a sovranità popolare fondata sul lavoro, quel lavoro che angustia tante famiglie e tanti giovani, che non ci è stata regalata da nessuno ma che è stata conquistata con il sacrificio dei nostri nonni e de nostri padri. Quella, questa Repubblica meriterebbe un poco più di rispetto!

Alatri, 2 giugno 2010                            Gianfranco De Santis